In attesa del giorno che verrà (4 maggio) pensiamo anche alla nostra auto e facciamo tesoro dei consigli dell'ACI per evitare brutte sorprese

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images In attesa del giorno che verrà (4 maggio) pensiamo anche alla nostra auto e facciamo tesoro dei consigli dell'ACI per evitare brutte sorprese

  19 aprile 2020 08:00

#IORESTOACASA è ancora l’imperativo che ci costringe alla forzata clausura per evitare che il maledetto “mostro”ci contaggi.

Un imperativo che ha coinvolto anche le nostre auto, senza distinzioni di categoria o cilindrata è l’imperativo per sopravvivere alla pandemia da Coronavirus. Un imperativo che costringe, per un riflesso condizionato, anche delle nostre auto a rimanere parcheggiate o chiuse in garage.

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E non si salva nessuna: dalle city car alle auto più potenti e sofisticate. Il quattro maggio, salvo complicazioni, arriverà il giorno della “liberazione” anche se non si potrà pensare di aver vinto la guerra contro il Covid19. Quel giorno che stiamo aspettando con ansia non potremo trasgredire, comunque, alle misura di salvaguardia in atto. Ci riincotreremo con un look oramai abituale: mascherine (beato chi se la è procurata magari acquistandola a prezzi “aurei”), sciarpe avvolte sul viso (anche se dovesse far caldo) e occhi protetti da occhialoni. Ma contenti di poter scendere in strada. Saremo una popolazione di capelloni. Affari d’oro (anche se compensativi di quelli perduti durante la segregazione) per parrucchieri, acconciatori per donna e unisex.

Sembra che già le prenotazioni, per un taglio o una permanente presso saloni e sale di bellezza abbiano toccato il boom. Ci si riincontra ma non ci si potrà abbracciare. Solo saluti a distanza. Una raccomandazione: evitare il saluto con alzata di mano. Simile a quello detto “romano” o fascista”.Perché si potrebbe incorrere nel reato di apologia. Non si sa mai! Dopo la divagazione torniamo da dove eravamo partiti: le nostre auto. Ma abbiamo pensato a loro prima di rinchiuderci in casa e come preservarle da malanni dovuti alla loro inattività. Se non è già tardi, corriamo ai ripari. Osservando le precauzioni che ci ricorda l’ACI.  (encos)                                                            

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CONSIGLI ACI - QUANDO L'AUTO RIMANE FERMA A LUNGO

Batteria auto - Cosa fare per evitare che si scarichi?

 In previsione di un fermo superiore alle 4 settimane:

  • Utilizzare il veicolo almeno una volta ogni 7 o 14 giorni;
  • Acquistare i dispositivi “salva batteria” o “mantieni batteria”;
  • Scollegare, eventualmente, il polo negativo della batteria e isolarlo*.

*In questo caso consultare sempre il libretto d'istruzioni.

 Pneumatici - Cosa fare per preservarli?

In caso di soste superiori ai 2 mesi, utilizzare l’accortezza adottata anche per i veicoli storici: muovere di tanto in tanto il veicolo per evitare deformazioni dello pneumatico o sospenderlo sui cavalletti (se si dispone di un garage al chiuso).

Accorgimenti - Cosa fare appena messo in moto il veicolo?

Le auto immatricolate negli ultimi anni possono essere riavviate senza accorgimenti particolari anche dopo essere state ferme per 1 mese. Finito questo periodo, in occasione dei controlli di manutenzione, si consiglia di effettuare un check-up completo del veicolo.

Auto elettriche - Cosa fare in caso di inutilizzo?

Fare riferimento al libretto di manutenzione e verificare se:

  • È presente una “elettronica” di controllo che può consumare corrente anche a veicolo spento;
  • È prevista una modalità ‘sleep’ da attivare in caso di veicolo fermo.

Le batterie al litio non dovrebbero essere né troppo cariche né troppo scariche: meglio lasciare l’auto elettrica ferma con una carica intorno al 60-70%.

Nel caso di una lunga sosta, poi, indipendentemente dall’alimentazione, è bene coprire il veicolo con un telo idoneo ed attenersi a quanto prevede il libretto di uso e manutenzione in questi casi.

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