In Cittadella la protesta dei lavoratori Tim: "No allo smembramento che mette a rischio 8mila posti di lavoro" 

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images In Cittadella la protesta dei lavoratori Tim: "No allo smembramento che mette a rischio 8mila posti di lavoro" 

Le segreterie regionali della Slc Cgil,  Fistel Cisl e Uilcom Uil, hanno chiesto un incontro urgente al presidente della Regione

  23 febbraio 2022 14:17

 di CARMEN MIRARCHI 

Sono 8mila i posti di lavoro a rischio in Italia di cui 1000 solo in Calabria a causa dello smembramento della Tim. Uno sciopero nazionale che vede in prima linea la nostra regione che impiega 800 persone in Tim solo nella provincia di Catanzaro ed altre 200 circa tra Cosenza e Reggio Calabria.

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Le segreterie regionali della Slc Cgil,  Fistel Cisl e Uilcom Uil, hanno chiesto un incontro urgente al presidente della Regione, Roberto Occhiuto per discutere della situazione di Tim E la riunione dovrebbe aver luogo nel pomeriggio. Oggi intanto lo sciopero nazionale a causa delle paure legate allo smembramento di Tim legato alle crudeli leggi di mercato.

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"La protesta di oggi si aggancia alla manifestazione nazionale dopo la volontà dell'amministrazione generale di smembrare la Tim la cui unicità serve al Paese. Oggi non possiamo rinunciare ad una grande azienda di comunicazione che hanno anche gli altri Paesi.  Protestiamo in Cittadella regionale perché vorremmo sostegno da parte dell'amministrazione regionale, in fondo è la politica che deve interessarsi a queste questioni. A rischio i posti di lavoro ma anche la competitività del nostro Paese. Chi più di Tim ha le competenze per gestire la nuova rete nazionale per costituire poi la rete unica? Il nuovo Governo ha cestinato il progetto proposto al precedente Governo" ha detto Francesco Canino, segretario regionale Fistel CISL Calabria.

Andrea Ranieri, segretario regionale Uilcom Calabria ha sottolineato i rischi dello smembramento di Tim ma anche la necessità di un intervento legislativo.

"Il rischio è l'impoverimento degli investimenti perché si va a investire dove conviene.  Dal destino di Tim dipendono anche altri posti di lavoro a cascata, spezzare Tim avrà ripercussioni su tutto il mondo dei call center. Domani la protesta dei lavoratori del gruppo Abramo già in difficoltà e chiediamo che la Regione stia al nostro fianco perché le conseguenze dello 'spezzatino' ricadranno sui lavoratori".
"In Calabria rischiano 1000 lavoratori diretti e 5000 che lavorano su commessa esterna tim"  ha sottolineato Saverio Ranieri, segretario regionale Slc CGIL Calabria. "Se si procede di questa strada canteremo esuberi e debiti. Oltre al dramma sociale perderemo il treno verso la digitalizzazione seria" ha concluso Ranieri.

Allo sciopero era presente il segretario generale CGIL Calabria, Angelo Sposato, che ha fatto il punto sulla situazione del settore.
"Il Governo nazionale deve dire se crede negli asset fondamentale del paese a partire dalla comunicazione. Noi abbiamo detto che il Paese si può riprendere se riesce ad utilizzare le risorse del Pnrr ed è un paradosso che mentre di spendono risorse per l'innovazione digitale contemporaneamente si eliminino asset strategici come questo di Tim".  "Tim e la rete della digitalizzazione devono diventare la strada della sviluppo del Paese ad Occhiuto chiediamo di investire sulla banda larga perché ci sono interi territori dove non abbiamo la fibra ottica e ci sono difficoltà di connessione anche per la Dad. Se vogliamo mettere a terra le risorse dobbiamo partire dal capitale umano  potremmo fare un grande piano di lavoro legato alla digitalizzazione. Dobbiamo date certezze ai lavoratori impiegati già nel settore ma siamo convinti che ne servano altri" ha concluso Sposato.

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