Giovedì 24 novembre alle ore 21.20 su Real Time e in streaming su discovery+ andrà in onda il documentario “Alessandra, il coraggio di una figlia” incentrato sulla drammatica vicenda di Alessandra Cuevas e di sua madre Teresa Buonocore. Una storia che il Centro Studi Centro studi politico-sociali “Don Francesco Caporale” ha seguito sin dall’inizio, dieci anni fa, grazie soprattutto all’avvocato Annalisa Pisano che ha assistito la famiglia preoccupandosi, fra l’altro, di far realizzare questo progetto che intende dar voce ad Alessandra, vittima due volte di una tragedia immane.
“Si tratta di un lavoro importante ed intenso, la cui realizzazione ci coinvolge emotivamente per questo invitiamo a seguirne la messa in onda con particolare attenzione - si legge in una nota del Centro Studi Centro studi politico-sociali “Don Francesco Caporale”- Alessandra oggi ha 26 anni, ma ne aveva appena 9 all’epoca in cui subì gli abusi, e 14 quando decise di rendere testimonianza alla Corte di Assise delle violenze subite da parte di Enrico Perillo, un geometra di Portici, padre di una sua amichetta conosciuta al campo scuola estivo. La madre di Alessandra, Teresa Buonocore, denunciò l’uomo e per quest’azione fu assassinata a colpi di pistola il 20 settembre 2010 da due sicari a bordo di un motorino”.
“Alessandra - Il coraggio di una figlia” parte proprio dal racconto diretto della protagonista che ci fa capire cosa significhi vivere e “rinascere” dopo la tragedia che ha colpito la sua famiglia, una famiglia al femminile, ora composta dalla zia, dalla nonna materna e dall’altra sorella.
“Alessandra ora è una donna, e si è dimostrata forte e determinata quanto Teresa, tenendo duro con dignità e determinazione anche dopo l'omicidio della madre che, fino ad un momento prima della sua morte, ha sempre denunciato gli atti intimidatori di stampo mafioso-camorristico ricevuti da parte di Perillo. Nel documentario Alessandra rappresenta dunque un esempio per tutte quelle donne che hanno subito violenza e che si battono per reclamare giustizia – continua la nota -. La famiglia di Teresa, infatti, non ha ottenuto nessun tipo di risarcimento poiché Enrico Perillo è risultato nullatenente, come spiega il giudice Carlo Spagna, il quale, da presidente della Corte d’Assise, ha guidato il processo di primo grado concluso con la condanna all’ergastolo di Perillo. Le colpe, le leggerezze e le mancanze sono riconducibili a diversi livelli di responsabilità che comprendono tutte le istituzioni e gli interlocutori coinvolti. La storia non è ancora finita, e simboleggia il coraggio di resistere ad un mondo ancora violento nei confronti delle donne”.
“Questo documentario, che esce in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, celebrata in tutto il mondo il 25 novembre, è frutto di un’importante collaborazione tra Warner Bros. Discovery e NABA, Nuova Accademia di Belle Arti. Mercoledì 23 novembre – conclude la nota del Centro Studi - al campus di NABA a Milano, si terrà l’unveiling dell’opera realizzata dagli studenti e dalle studentesse del Dipartimento di Arti Visive dell’Accademia con la supervisione dell’artista e docente NABA Marco Bongiorni, che rappresenterà le tematiche affrontate nel documentario, sempre al fine di attirare l’attenzione di un pubblico il più ampio possibile, sensibilizzando sul tema”.
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