di FRANCESCO IULIANO
Si sono ritrovati sul piazzale San Francesco di Paola, di fronte l’ingresso della Cittadella regionale, i comitati territoriali della Calabria, per manifestare, con i cittadini ed i rappresentanti dei sindacati di base, in difesa del diritto alla salute e per dire ‘no’ alla nuova rete ospedaliera e territoriale della Calabria, ridisegnata dalla struttura commissariale guidata dal presidente della Regione Roberto Occhiuto.
“Nel nostro ospedale - ha commentato il presidente del comitato San Bruno di Serra San Bruno, Rocco Larizza - è stata posizionata ‘La Casa di comunità’ che per noi non è altro che il preludio alla chiusura dell’ospedale anche se, il piano di rientro redatto dall’allora presidente di Regione, Agazio Loiero e Doris Lo Moro, attuato poi da Giuseppe Scopelliti, aveva definito il nostro ospedale, di ‘zona disagiata’, solo sulla carta, però, in quanto non abbiamo mai ricevuto i servizi previsti. La manifestazione di oggi è finalizzata a rivendicare e sperare di avere, i servizi che lo Stato, insieme alla Regione, ci hanno assegnato. Non siamo certo venuti qui per assistere alla chiusura del nostro presidio ospedaliero. Nel piano di riordino della rete ospedaliera, firmato nel luglio scorso, per l'ospedale di Serra San Bruno, ospedale di zona disagiata, è stata previstala costituzione di un ospedale territoriale, con 4 ambulatori ed un punto di primo soccorso. Da cittadino della zona delle Serre non posso accettare questo. I nostri sono territori con presenza soprattutto di anziani che vive con pensioni basse e che non possono permettersi di rivolgersi alla sanità privata. Sanità provata che nelle nostre zone è avanzata in maniera esagerata per motivi che tutti conosciamo. Ci auguriamo che il presidente Occhiuto si confronti con i cittadini che vivono sulla loro pelle le carenze della sanità”.
Alla manifestazione, presenti anche alcuni primi cittadini del territorio. Per il sindaco di Spadola, Cosimo Damiano Piromalli, “quello che oggi arriva da questa piazza è un grido di aiuto. Una lotta per tentare di riportare nelle nostre zone, quei servizi in tema di diritto alla salute che si riverberano anche nel settore del turismo. Un territorio, quello delle Serre, che comprende circa 40mila residenti che hanno la necessità di avere a disposizione un presidio ospedaliero efficiente ed un punto di primo soccorso. L’idea di realizzare un nuovo ospedale che assorba i posti letto di Serra San Bruno e forse anche di Tropea, riteniamo che penalizzi due territori ad alta vocazione turistica”.
Alla manifestazione hanno aderito le associazioni: Città Attiva Vibo Valentia, Comitato Copsta degli Dei, Comitato diritto alla salute Vibo Valentia e frazioni costiere, prologò Vibo Marina, ViboResistenti, Movimento 14 luglio Nicotera, Calabria sociale Tropea, Comitato San Bruno, Artigianfamiglia Pizzo e Usb PI Calabria.
Città attiva ha fatto sapere: “non intendiamo retrocedere, né accettare l’incredibile trattamento che ci stanno riservando. Ne va della vita di ognuno di noi, anzi in realtà è proprio una questione di vita o di morte. Il rischio a cui siamo sempre più esposti è elevatissimo, rispetto a cui nessuno può sentirsi al sicuro. Vogliamo che i nostri rappresentanti si assumano la responsabilità di ciò che non stanno facendo per la sanità calabrese, pretendiamo che ognuno realizzi il compito a cui è stato preposto.
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