di VINCENZO SPEZIALI
I sentimenti non 'dormono': ieri, non appena rientrato da Roma, sono stato a casa di Franco Arcuri, per abbracciare sua moglie 'zia' Violante e suo figlio Roberto. Lì ho pure trovato mia cugina Clelia, l'ultima Marchesa Susanna e ho conosciuto, la nuora e le adorate nipotine, di quel gran galantuomo, quale è veramente stato, Franco Arcuri! E che diamine, basta con questi lutti, i quali infieriscono su di noi impassibili vivi, laddove troppi ne ho avuti, nell'ultimo periodo. Già non ho fatto a tempo per riprendermi da quello di Angelo Donato (e che lutto, almeno per me!), senza dimenticare Maria Fida Moro - nel mio cuore sempre viva e con me, come lo è da sempre e per sempre sarà, l'inarrivabile di lei padre, cioè il Presidente- che mi trovo un'altra 'perdita', quale tale considero la dipartita di Franco.
Ieri, con Violante, parlavo pure di Vittorio Emanuele di Savoia e di Ira von Fürstenberg, che, persino essi, recentemente si sono 'congedati', epperò Franco, già lascia questo vuoto incolmabile, silente, ma restando comunque presente. Con Violante ho ricordato episodi di un'infanzia passata, assieme ai miei genitori e a lei e Franco, segnatamente ad un viaggio a Montecarlo, pure con Giovanni e Marcella Squillace (...oggi persino loro lassù!), stando sulla banchina dello 'Yachting Club', ad ammirare il Nabila, cioè l'imbarcazione un po kitsch e un po snob, dell'allora uomo più ricco del mondo, Adnan Kassoghi.
Franco rideva, rideva di gusto, ma il suo cuore era sempre ' 'ntei i viculi e Catanzaru', la, anzi qua, dove risiedevano il suo amore, le sue certezze, il suo spirito, il suo umorismo -si badi bene!- ne` cinico ne` irriverente, bensì sincero solamente.
Mai una parola avverso qualcuno, mai una odio, un astio, un pettegolezzo malevolo, calunnia da parte sua, anzi, unicamente umanità, comprensione, dolcissimamente sentita e struggente al tempo stesso.
Cos'è la vita: uomini di tal fatta, che se ne sbattono delle stucchevoli convenzioni. E lui infatti, se ne sbatteva. Eccone se se ne sbatteva.
Ciao, e ti prengo, andando fin su verso il cielo, ricordati di indossare il tuo loden verde: ti farà meno freddo!
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