Incarichi a medici senza specializzazione negli ospedali calabresi, spunta la proposta di legge in Consiglio

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Medici in corsia
  02 marzo 2022 17:54

di GABRIELE RUBINO

Incarichi ai medici pur senza specializzazione e nuova norme su autorizzazioni e accreditamenti delle strutture private una volta cessato lo stato di emergenza Covid. In Consiglio regionale spunta un una nuova proposta di legge sulla sanità calabrese. E non è la prima visti i precedenti recenti (e plurimi) su Azienda zero e l'unificazione degli ospedali di Catanzaro. L'articolato è firmato dal presidente della Terza commissione, che appunto si occupa di Sanità, Michele Comito, ed è denominato "Misure temporanee per fronteggiare la situazione emergenziale sanitaria".

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LA PROCEDURA 'RESIDUALE' PER INCARICHI A MEDICI SENZA SPECIALIZZAZIONE- Indubbiamente quello che colpisce di più è la possibilità concessa agli ospedali calabresi di assumere con un contratto di lavoro autonomo anche un medico che non abbia la specializzazione prevista per il posto da ricoprire. Se ad esempio un presidio ha bisogno di un infettivologo può affidarsi a un professionista senza alcuna specializzazione. L'opzione resterebbe comunque 'l'ultima spiaggia' per Asp e aziende ospedaliere e per "specifiche esigenze di carattere temporaneo e eccezionale". Infatti, prima occorre accertare l'impossibilità di impiegare le risorse interne e poi l'assenza di valide graduatorie di un concorso o di un avviso pubblico (e, eventualmente, il rifiuto di chi è in graduatoria). Se ancora non è possibile reclutare il personale richiesto la procedura - prevista nella proposta Comito-  prevede che "la selezione potrà essere estesa anche a medici in possesso di diploma di specializzazione in disciplina equipollente o affine". In caso di ulteriore insuccesso allora, ecco la novità,  "si potrà procedere al reclutamento di medici privi del diploma di specializzazione sulla base di linee di indirizzo regionali che definiscano le modalità di inserimento dei medesimi all'interno delle strutture aziendali e di individuazione degli ambiti di autonomia esercitabili con il tutoraggio del personale strutturato". Ci sono dei paletti però, infatti il diploma di specializzazione è sempre richiesto per "Anestesia, rianimazione e terapia intensiva e del dolore, Medicina nucleare, Radiodiagnostica, Radioterapia e Neuroradiologia". Il contratto sarà della durata di un anno. 

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I TEMPI SULLE ISTANZE DI AUTORIZZAZIONE E ACCREDITAMENTI- Nella proposta di legge - già assegnata alla Terza per l'esame di merito e alla seconda commissione per il parere- c'è poi la modifica alla legge regionale su autorizzazioni e accreditamenti, peraltro già oggetto di decreti (di proroga) di Occhiuto nelle vesti di commissario. L'intervento sembra teso a definire, per legge, le tempistiche delle pratiche che sono da anni un pozzo nero nel dipartimento regionale Tutela della Salute. Sostanzialmente, entro novanta giorni dalla cessazione dello stato di emergenza (quindi il termine parte dal 1° aprile) i soggetti pubblici e privati autorizzati e accreditati presentano "a pena di decadenza" le istanze di rinnovo o di verifica del mantenimento dei requisiti per l'autorizzazione e per l'accreditamento. Poi la 'stretta sui tempi. Su queste istanze, il dipartimento regionale e le Asp "avviano i procedimenti amministrativi di
rispettiva competenza, che devono concludersi, inderogabilmente, entro sei mesi".

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