Il governo ha impugnato la legge regionale n. 22 del 07/07/2022, “Misure per fronteggiare la situazione emergenziale sanitaria”. Un insieme di norme che disciplinavano alcune deroghe su autorizzazioni e accreditamenti delle strutture private e la possibilità per le aziende di assumere medici con contratti di lavoro autonomo anche se non in possesso specialità richiesta.
Più in dettaglio, nel primo caso con un autocertificazione si consentiva di prorogare l'accreditamento in attesa del completamento delle procedure ordinarie. Nel secondo caso, per far fronte ai buchi di organico si apriva agli incarichi di lavoro autonomo anche ai medici senza specializzazione dopo aver seguito verificato l'impossibilità di strade alternative per reclutare personale. Misura analoga e anch'essa impugnata era stata assunta dalla Regione Veneto.
Le norme sono state impugnate "in quanto talune disposizioni ponendosi in contrasto con la normativa statale in materia di ordinamento civile e professioni violano l’articolo 117, secondo comma, lett. l), e terzo comma della Costituzione, nonché il principio di uguaglianza di cui all’articolo 3 della Costituzione".
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