
Brucia ancora l’Aspromonte jonico. Dopo le decine di ettari di macchia mediterranea ridotti in cenere nei territori dei comuni di Motta San Giovanni e Montebello Jonico, gli incendi hanno interamente divorato circa 15 ettari di conifere nel territorio del comune di San Luca, nel cuore del Parco dell’Aspromonte, tra Montalto e il Santuario della Madonna di Polsi.
Il massiccio intervento di Vigili del fuoco e squadre antincendio, coadiuvati dai velivoli Canadair, è riuscito finora a contenere il propagarsi delle fiamme, anche se le temperature ‘africane’ di questi giorni continuano a rappresentare il vero pericolo di nuovi fronti di fuoco.
Resta soprattutto impegnativa per gli operatori la particolare orografia dei territori, segnata da alte creste che sfiorano i duemila metri, e da calanchi profondi fino quasi a raggiungere il livello del mare, una difficoltà oggettiva per i soccorsi via terra.
Intanto in tutta l’Area Grecanica del Basso Jonio reggino – nei comuni di Roccaforte del Greco, Roghudi, Bagaladi - una delle zone maggiormente segnate due anni fa dai roghi, continuano a segnalarsi nuovi focolai, e aleggia lo spettro del ripetersi di quel tragico bilancio, quando furono cancellati dalle fiamme circa settemila ettari di area protetta, due aziende agro-pastorali e l’antica pineta di Monte Scafi a Roccaforte del Greco.
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