di ATTILIO BENINCASA*
"Cari amici, i pochi giorni di ferie mi portano a condividere una riflessione: non so se esiste un peggio a ciò al quale abbiamo assistito in queste settimane. La città capoluogo, trasformata in un paesotto deserto e abbandonato a se stesso, è lo specchio di una Calabria ridotta ai minimi termini, amministrata da gente incapace o inadatta, che obbedisce a interessi personalistici di una ristretta cerchia di uomini, avidi e irresponsabili. L’esercizio del potere non è cosa semplice, questo lo abbiamo capito, ma diventa un pericoloso boomerang se adoperato da gente incapace di creare nemmeno i presupposti per un cambiamento, per una rigenerazione, figuriamoci se in grado di progettare ed attuare un rilancio. La miopia e l’indifferenza di questi “personaggi” irritanti ha trasformato il nostro mare in una pattumiera, il territorio in un deserto che brucia di vergogna. Il fuoco di questi giorni ha distrutto ogni cosa, mi auguro però non la dignità di noi tutti.
Mi chiedo: dovevamo aspettarcelo questo disastro? Era annunciato? O i calabresi hanno bisogno di mazzate come queste? E cos’altro deve succedere di più grave per prendere finalmente coscienza? Sicuramente il fuoco ci ha dato una lezione: occorre morire per rinascere. Ma quel che è certo è che per qualcuno si è trattato di una sconfitta memorabile, una catastrofe su tutta la linea e di tutta la classe politica, comunale, provinciale e regionale.
Peggio di così questa banda di mediocri non avrebbe potuto fare: riuscire a distruggere tutto ciò che di più bello la natura ci ha consegnato, il mare, la collina, i monti, ogni cosa. Altro che California d’Italia, come ci hanno ridotto… Non ci resta dunque che agire, è tempo che ognuno faccia la sua parte, ognuno con le sue piccole possibilità, con il suo contributo, con la propria condotta, quotidiana. Se ne esce solo così. Ricordiamoci di questi ignobili il 3 e il 4 di ottobre quando avremo l’opportunità di decidere se continuare ad affidare ancora credito a queste persone o cambiare registro, affidando a gente di più ampie vedute, con idee e voglia di fare, la nostra ferma volontà di risorgere.
Nessuno di noi ha la sfera di cristallo per sapere ciò che accadrà, ma quel che è certo è che sarà il risultato delle nostre azioni. Dunque, come ci hanno insegnato: “mai abbandonare la speranza”. Buon ferragosto Calabria".
*Presidente We Calabria
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