"Il Bosco Parco Li Comuni, riconosciuta da tutti come la Pineta di Siano è ormai un cumulo di cenere. Questo è il dato da cui bisogna partire senza dover fare speculazione politica e, su questo e solo su questo conveniamo con l’appello del sindaco Sergio Abramo, partendo da una valutazione semplice che in questa vicenda la politica ha fallito. Ha fallito chi avrebbe dovuto gestire ed ha fallito chi avrebbe dovuto controllare, quindi alimentare oggi un'altra polemica appare ingeneroso nei confronti dei cittadini che hanno subito gravi danni e la cui incolumità fisica è stata messa a repentaglio. Tuttavia questo non ci deve esimere dal valutare quello che non è stato fatto ed identificare le responsabilità". Così in una nota stampa di Alfredo Serrao, presidente associazione I Quartieri.
"Non possiamo e non vogliamo accettare la retorica dell’inevitabile, - prosegue - perché sarebbe il tentativo anche maldestro di lasciare galleggiare quelle responsabilità che sono assodate, passando così al semplicistico “volemose bene”. La città di Catanzaro il giorno dopo, si è svegliata colpita al cuore, tradita, questa è la verità assoluta. Tradita da una politica votata alla mediocrità, che dopo la devastazione riscopre il valore della cittadinanza attiva come ha affermato il sindaco Abramo, che pur commosso ha dimenticato che è anche cittadinanza attiva chiedere ed ottenere magari la trasmissione anche in streaming dei consigli comunali: conoscere per valutare e partecipare".
"Se la colpa di quanto è avvenuto è di tutti - ribadisce - e questo lo possiamo pure accettare, le altre colpe, quelle vere risiedono all’interno dell’Amministrazione comunale e nella gestione fallimentare di Calabria Verde. Appare destituita da ogni fondamento la notizia, che sembra partita da Calabria Verde, che la convenzione con il comune di Catanzaro per la gestione e la manutenzione della pineta di Siano fosse scaduta. Perché leggendo le note stampa proprio sul sito on-line del comune di Catanzaro, questa convenzione venne stipulata nel 2014 per una durata di sei anni, rinnovabile per altri sei anni. Ma, quand’anche allo scadere dei sei anni, quindi nel 2020 la convenzione non sia stata rinnovata per volontà di Calabria Verde e, questo è un dato da appurare, resta evidente che il settore Patrimonio avrebbe dovuto prevedere dei correttivi, che al momento non ci sembra siano stati effettuati".
"C’è un'altra verità che bisogna dire, - evidenzia - che negli anni partendo dall’evidenza che quanto era stato indicato nella convenzione era di fatto carta straccia e, nonostante gli appelli alla responsabilità che venivano da quella cittadinanza attiva, fra cui anche la nostra Associazione immodestamente già nel 2019, i settori deputati ed i relativi riferimenti di ordine politico, quello dell’Ambiente gestito da Domenico Cavallaro e del Patrimonio gestito da Ivan Cardamone non hanno dato segni di vita. Eppure, che qualcosa non funzionava anche in termini di efficienza ed indirizzo politico in questi settori dell’Amministrazione comunale era fatto conclamato, tanto che il sindaco Abramo più volte è stato sollecitato a prenderne atto, ma anche in questo caso è stato un grido nel vuoto. Oggi la storia ci ha fatto pagare a tutti il pegno. D’altronde è fatto conclamato che negli anni molte associazioni ambientaliste, con regolare richiesta protocollata, avevano chiesto di collaborare nella salvaguardia della pineta di Siano, forse perché era visibile il totale disinteresse di Calabria Verde e, come sempre, anche in quest’altro caso tutto è passato sottotraccia, senza una risposta e senza una valutazione, che resta sempre un fatto di buona amministrazione".
"Sarebbe bastato, senza fare retorica sul senno del poi, garantire la pulizia del sottobosco da dove è partito l’innesco della devastazione - non ci addentriamo nella valutazione del tipo di piante messe a dimora è una materia a noi sconosciuta -, per come sarebbe bastato garantire i fossi di guardia e le sentinelle attive e, forse oggi parleremmo di danni più contenuti, senza aver messo a rischio il patrimonio dei cittadini e la loro storia. Oggi il sindaco Abramo e la sua amministrazione, perdonateci, mediocre è chiamato a dare delle risposte serie e tempestive, quelle che passano dalla bonifica e riqualificazione della pineta di Siano, dalla chiamata a responsabilità anche economica di Calabria Verde in relazione alla convenzione che non dovrebbe essere scaduta, alla rimozione di quegli attori politici Cardamone e Cavallaro che hanno gestito con evidente danno i settori Patrimonio ed Ambiente. Deve inoltre, - conclude - sempre il sindaco Abramo tracciare un percorso di interventi, quelli veri, perché oggi nessuno può più tollerare un altro diario delle buone intenzioni, come quello che nel marzo 2019, scriveva il presidente onorario on.le Michele Traversa dicendo: “Alla vigilanza diurna garantita dagli operatori di Calabria Verde sarà affiancato un sistema di videosorveglianza con le foto-trappole che consentiranno di individuare e sanzionare tutti coloro che conferiscono in modo illecito nell’area verde rifiuti di ogni genere e materiali inerti”. Quello che qualcuno ha dimenticato di rileggere nelle note dell’ufficio stampa del comune di Catanzaro, ma sostanzialmente in modo poco responsabile, di attuare".
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