di GIANCARLO SPADANUDA
Il terribile incendio che da ieri pomeriggio sta divampando in Valencia:due edifici attigui,di cui uno di 14 piani con 138 abitazioni che ha propagato l’incendio all’altro edificio,pone alcune riflessioni sul “cappotto termico” (bonus facciate) di cui tanto si è discusso ,ed in merito al quale,secondo notizie di stampa,sono state operate frodi per oltre 100 miliardi di euro a danno dello Stato ,inserendo fraudolentemente nei “cassetti fiscali” di ignari contribuenti crediti di imposta non spettanti e/o inesistenti , riscossi successivamente dai truffatori e dai loro sodali amministratori di condominio, attenzionati ora dalla Guardia di Finanza , dalla Magistratura,e dall’Agenzia Entrate.
EL PAIS ,giornale spagnolo,afferma che le facciate in fuoco a Valencia sono rivestite di materiale isolante “poliuretano”.
I cappotti termici evitano le dispersioni energetiche in inverno,migliorano le prestazioni estive,ovvero contribuiscono a tenere freschi gli ambienti,ed aumentano-se a ciò progettati-l’isolamento acustico.
Gli isolanti che generalmente vengono utilizzati sono:polistirene espanso,derivato dal petrolio (sinonimo di poliuretano espanso usato a Valencia),lana di roccia o vetro, e nanotecnologie,ed altri di scadente qualità più soggetti agli incendi.
I materiali tecnicamente validi devono essere certificati ETA (Valutazione Tecnica Europea),con classe A1-prodotti incombustibili,avere la marcature CE (garantisce la costanza delle prestazioni) ed altre caratteristiche ( conduttività,spessore,ecc…).
Il problema è la composizione dei materiali,intesi come sistema. Un cappotto fatto di lana di vetro è impossibile prenda fuoco,ma altri materiali,che magari lo rivestono possono essere infiammabili e interagire con quelli del cappotto.
Dunque,le nostre case sono più efficienti ,ma forse meno sicure. Invero lo spaventoso incendio di Valencia,quelli di Colle Aniene in Roma (un morto e 17 feriti),di Torre del Moro a Milano,e del Grenfell Tower di Londra,tutti sviluppatisi a partire dal “cappotto termico” fanno paura perché ci fanno temere “una bomba in casa”.Le temperature che si sviluppano in un incendio all’aperto raggiungono in pochi minuti 500 gradi e oltre;l’incendio non solo si propaga verso l’edificio interessato,ma lo propaga anche agli edifici adiacenti (esattamente come è avvenuto a Valencia).
Con la grande beffa del 110 per cento è mancata la professionalità:ci sono pochi consulenti antincendio e molti “tecnici “ improvvisati:ragionieri ,impiegati statali che si fanno chiamare ingegneri...
*CTU della Magistratura.
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