di EDOARDO CORASANITI
Circa tre ore di interrogatorio per spiegare fatti, circostanze e situazioni e per chiarire le vicende che hanno determinato la sospensione dai pubblici uffici per nove mesi da dirigente comunale.
Andrea Ottaviano Adelchi, già indagato negli scorsi mesi sulla complessa e intricata vicenda legata alla gestione dei pontili catanzaresi, si è presentato davanti al gip Pietro Carè insieme ai suoi avvocati Francesco Iacopino e Crescenzio Santuori. Presente anche il pubblico ministero.
Inchiesta sui pontili a Catanzaro. Nuovo capitolo: il gip sospende per nove mesi il dirigente Ottaviano Adelchi
Il dirigente comunale ha sostenuto di aver indirizzato la sua condotta e il suo lavoro verso l'interesse pubblico, quindi del Comune e mai personale.
Nel rispondere alle domande poste dal Gip, il dirigente del settore Patrimonio ha anche avuto modo di evidenziare come, dalla stesse intercettazioni, sia emersa in maniera convinta la propria distanza da tutte le ditte partecipanti alla procedura di affidamento dei pontili e pure coinvolte nell’indagine.
Secondo la tesi argomentata al gip, sarebbe evidente l’autonomia e l’indipendenza delle decisioni infine adottate dall’architetto Ottaviano, tali da rendere manifestamente “scontenti” tutti i singoli candidati, hanno indotto questi ultimi a proporre, ciascuno, azioni giudiziarie nelle varie sedi avverso i provvedimenti a firma del dirigente comunale. Ciò attestando, per un verso, l’inesistenza di alcuna posizione di vantaggio derivante dal suo operato e, per altro verso, l’unico fine perseguito dal dirigente: il perseguimento esclusivo dell’interesse pubblico a vantaggio della collettività.
L'ipotesi accusatoria formulata dalla Procura di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri (sostituti procuratori le dottoresse Stefania Caldarelli ed Annachiara Reale) si concentra sulla procedura ad evidenza pubblica (avviata con la determina numero 1640) di concessione di due aree demaniali marittime per l'installazione di pontili galleggianti ad uso diporto. Il reato ipotizzato è turbata libertà degli incanti in concorso.
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