Inchiesta Ultras, Enzo Anghinelli: “Spero oggi verrà fatta giustizia”

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  17 giugno 2025 10:38

A poche ora dalla prima sentenza per il rito abbreviato dell'inchiesta Curve, parla Enzo Anghinelli, parte lesa nel processo, ex ultrà scampato a un agguato nel 2019 nel pieno centro di Milano, secondo l'accusa su mandato di Luca Lucci.

Intervistato da Klaus Davi (video online al link https://www.youtube.com/watch?v=3xiSy2jktTw&ab_channel=KlausCondicio), Anghinelli dichiara: «Spero che oggi verrà fatta giustizia, ho sentito parlare il dottor Storari, confido in lui». In merito al tentato omicidio di cui è stato vittima e ai presunti killer, Anghinelli afferma: «Massimiliano Mazzanti, detto "spara spara" - uno dei ras della Barona citato nei verbali della Squadra Mobile di Milano -  posso solo dire che lo conosco da tanti anni ed è stato proprio Mazzanti a presentarmi Cataldo, forse proprio allo stadio. Mazzanti mente. Dice che è venuto all'ospedale ma l'avrei saputo. C'erano i familiari. Non ho mai ricevuto una sua lettera».

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Poi svela: «Se non ricordo male Mazzanti era venuto a trovarmi con Nazareno Calajò e la moglie a casa mia, mentre ero in riabilitazione». E sull'ultrà Luca Guerrini, vittima anche lui di un tentato omicidio a Milano il 9 maggio scorso : «Non lo conosco. Mai visto. Se volevano fargli male secondo me non andavano con una scacciacani rimodulata. Cosa fa la scacciacani rimodulata? Fa un baffo. Una cosa un po' strana, forse un avvertimento». Anghinelli commenta anche le dichiarazioni di Giancarlo Capelli, storico capo ultras del Milan, detto "Il Barone", che proprio ai microfoni di Davi si era detto fiero di Luca Lucci affermando che lui rimane il leader: «Avranno il loro tornaconto a sostenere ancora Luca Lucci... lucciani di m...a...».

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