Nel nuovo modello (che dovrà essere oggetto di un decreto) saranno più 'pesanti' l'incidenza settimanale per 100 mila abitanti e le percentuali dei ricoveri. Ecco quali dati devono essere tenuto sotto osservazioni in Calabria
12 maggio 2021 19:20di GABRIELE RUBINO
Il monitoraggio dei dati epidemiologici di venerdì prossimo, che stabilirà i colori delle regioni, resterà ancora con l’attuale modello. Quello cioè che si basa su scenario di trasmissione e classificazione complessiva del rischio come il risultato della combinazione di 21 indicatori, fra cui anche l’Rt puntuale, che tiene conto dei casi sintomatici. La Calabria è da lunedì in zona gialla con uno scenario di trasmissione di tipo 1 e rischio moderato (anche se ad alta probabilità di progressione) e un Rt a 0,74. Presto però la situazione dovrebbe cambiare.
COLORI E INCIDENZA PER 100 MILA ABITANTI- Nelle ultime ore Governo e Regioni hanno discusso la ridefinizione del meccanismo, che comunque manterrà le fasce colorate. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha indicato quelle che dovrebbero essere le principali novità: “una maggiore centralità di indicatori quali l'incidenza e il sovraccarico dei servizi ospedalieri”. L’incidenza cumulativa settimanale per 100 mila abitanti diventa quindi un parametro pesantissimo. Se inferiore a 50 scatta la zona bianca, se fra 50 e 149 casi per 100 mila si è in zona gialla, se fra 150 e 250 casi per 100 mila si è in arancione, se si superano i 250 casi per 100 mila scatta la zona rossa.
LE PROIEZIONI IN CALABRIA CON L'EVENTUALE NUOVO MODELLO- Per capire meglio, per ambire alla zona bianca in Calabria dovrebbero esserci 940 casi settimanali (circa 135 in media al giorno), per mantenere la zona gialla invece non dovranno essere superati 2.820 casi in sette giorni (circa 403 casi in media al giorno), oltre invece c’è il passaggio in zona arancione. E se i casi settimanali dovessero superare quota 4.700 (circa 671 in media al giorno) allora scatterebbe la zona rossa. Facendo una pure proiezione teorica, l’ultimo dato aggiornato (oggi 12 maggio) dell’incidenza settimanale calabrese è di circa 97 casi per 100 mila abitanti, dunque ‘da zona gialla’ quando entrerà in vigore il nuovo sistema. Per evitare ‘furbate’ sull’incidenza che risente sì di quanti nuovi casi sono accertati ma proporzionalmente anche di quanti test sono eseguiti, dovrebbe essere introdotto un numero minimo di tamponi al giorno da processare a seconda della fascia colorata di appartenenza. Un valore sempre calcolato per 100 mila abitanti. 100 (per 100 mila abitanti) nella fascia bianca, 150 fascia gialla, 250 fascia arancione e 500 in fascia rossa. In teoria, quindi la Calabria (con l'incidenza da zona gialla) dovrebbe effettuare almeno 2820 tamponi al giorno.
Attenzione, quando entrerà in funzione il nuovo meccanismo – sarà necessaria l’adozione di un decreto- in zona arancione peserà anche la situazione dei ricoveri negli ospedali. Attualmente le percentuali di occupazione dei reparti di area medica e di terapia intensiva, con soglie critiche fissate rispettivamente al 40 e al 30%, influenzano la ‘valutazione di impatto’, una delle componenti per la classificazione del rischio. A partire da metà giugno, almeno questa è stata la richiesta delle regioni, in zona arancione nel caso di superamento delle attuali soglie di allerta scatterebbe la zona rossa, al contrario se i valori dei ricoveri fossero inferiori rispettivamente al 30% in area medica e al 20% in terapia intensiva allora ci sarebbe la zona gialla. In questo momento, gli ospedali calabresi non hanno particolari problemi sulle Rianimazioni (l'occupazione è al 18%), mentre non buona è la situazione nei reparti di area medica dove il tasso di ricoveri (seppure in discesa) è al 41%.
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