200 progetti personalizzati, di cui 41 in Calabria, per favorire il reinserimento sociale di giovani, di età compresa fra 16 e 24 anni, con precedenti penali e attualmente affidati ai Servizi della Giustizia Minorile. Questo l’obiettivo del progetto “Rete per l’inclusione” presentato stamattina al Centro di Giustizia Minorile di Catanzaro. Il progetto, finanziato dal PON Legalità del Ministero dell’Interno con le risorse del Fondo Sociale Europeo, è realizzato da un raggruppamento di Consorzi ed enti del Terzo settore e si svolge sotto la direzione del Dipartimento della Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia.
I numeri del progetto sono stati forniti da Rosangela Catizzone, dell’Istituto Opera Don Calabria che coordina il progetto nella nostra regione. In Calabria sono stati 41 i ragazzi e ragazze segnalati dai Servizi, fra coloro che si trovano a piede libero, in messa alla prova o in esecuzione penale esterna. Svolgeranno i propri tirocini presso aziende di vario tipo del territorio sotto la guida di tutor personalizzati.
I settori, indicati proprio dai ragazzi coinvolti come quelli di maggiore interesse sono stati quello della ristorazione, manutenzione del verde, settore agricolo, della meccanica, servizi alla persona. Ognuno dei ragazzi e delle ragazze svolgerà ora, al termine di un percorso formativo legato ai temi della sicurezza, un tirocinio di sei mesi in un’azienda ricevendo anche un supporto economico.
Per Giuseppe Cacciapuoti, Direttore Generale del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità presso il Ministero della Giustizia, “il progetto offre un’importante opportunità per i giovani che, attraverso questa esperienza, potranno sviluppare competenze professionali e relazionali che favoriranno il loro ingresso nel mondo del lavoro. Con questo progetto si rafforza l’impegno del Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità nella realizzazione delle proprie finalità istituzionali attraverso il coinvolgimento attivo della società civile ed in particolare valorizzando la funzione educativa della formazione professionale.”
Per Isabella Mastropasqua, Direttrice del Centro per la Giustizia Minorile della Calabria, “tutti i progetti del PON Inclusione rappresentano una grossa opportunità per i Servizi della Giustizia Minorile. Progetti come questo scardinano la fatalità dei giovani, spesso convinti che per loro non vi sia alternativa al lavoro nero, del lavoro occasionale, o peggio ancora dell’agganciarsi alla criminalità organizzata.”
Un aspetto sociale sottolineato anche da Rita Tartaglia, PM della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, che ha apprezzato “la creazione di una rete della società civile, coinvolge gli imprenditori con un percorso che tramite lo svolgimento di attività lavorativa toglie i ragazzi dalla strada.”
Il ruolo della Regione Calabria è stato ricordato da Valeria Scopelliti, del Dipartimento regionale per il lavoro e il welfare, che ha ricordato come “i centri per l’impiego sono il primo punto di contatto per i giovani, soprattutto per questo gruppo di ragazzi da includere. Il centro per l’impiego deve riconoscere e accogliere le necessità dei giovani facendole incontrare con le esigenze del mondo del lavoro.”
E proprio all’esperienza di un Centro per l’impiego ha fatto riferimento Pasquale Calabrese di Farimpresa Locri, partner del progetto, secondo cui “si tratta di una sfida nella sfida perché nella nostra realtà è normalmente difficile parlare di inserimento lavorativo, ma ancora di più lo è per giovani con queste caratteristiche, per i quali l’esperienza del lavoro è un’esperienza di riscatto personale che porta al riscatto per tutto il territorio.”
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