Si passa alla maniere forti. Aaroi Emac, Anaao Assomed, Cimo e Fesmed, quattro sigle che rappresentano oltre 50% della dirigenza medica e sanitaria calabrese, hanno presentato ricorso al giudice del lavoro per reprimere la condotta antisindacale in merito alla vicenda delle indennità Covid. Nel mirino finisce, in primo luogo, l'attuale direttore generale del dipartimento Tutela della Salute, Francesco Bevere e anche la Regione. In questo caso il presidente facente funzioni Spirlì.
Nel ricorso predisposto dall'avvocato Valentina Maria Siclari, vengono ripercorse le tappe della questione. Ricordiamo che la prima tranche dei premi Covid fornita dal governo è stata di circa 8 milioni di euro, a cui si sono aggiunti altri 2 milioni di risorse aggiuntive regionali. Nell'estate dell'anno scorso, il 6 luglio, venne sottoscritto un accordo soltanto con la Triplice: Cgil, Cisl e Uil. Le quattro sigle autonome ricordano come avessero optato per la non sottoscrizione a causa di un vizio di legittimità contenuto nel documento. Infatti, secondo gli stessi sindacati l'estensione dei premi Covid al personale non convenzionato del servizio 118 non sarebbe coerente con la normativa nazionale che indica le categorie dei beneficiari dell'indennità. Più volte è stato richiesto dall'intersindacale un incontro. Nonostante le premialità non siano stata finora erogate, la Triplice mesi più tardi ha comunicato di aver raggiunto un accordo anche sulla ripartizione della seconda tranche di risorse (la quota del Decreto Rilancio). A quel punto era scattata la richiesta di accesso agli atti. Da ultimo la diffida (LEGGI QUI) e adesso il ricorso per la rimozione della condotta antisindacale.
"Nonostante, le plurime richieste di rimozione della condotta denunciata, emerge, in tutta la sua gravità, il comportamento discriminatorio e antisindacale posto in essere con la reiterata mancata convocazione delle ricorrenti alle citate riunioni ed il conseguente danno alle prerogative dei propri iscritti alla cui tutela sono funzionalmente preposte e danno di immagine determinato dalla diffusione della notizia attraverso i mezzi di informazione". Aaroi Emac, Anaao Assomed, Cimo e Fesmed chiedono che siano rispettati gli obblighi informativi e di confronto con la consegna alle ricorrenti delle informazioni, documenti e verbali
relativi alle riunioni a cui non sono stati convocati nonché ordinare di dare corso agli obblighi di confronto mediante convocazione della delegazione sindacale ai fini dell'avvio del negoziato.
L'Anaao Assomed precisa: "E' chiaro che qualora il giudice adito di prime cure dovesse accogliere le ragioni dei sindacati ricorrenti con condanna della parte resistente alle spese di lite le stesse saranno trasmesse alla magistratura contabile. In tal caso, altresì ci aspettiamo che il dott. Bevere e il presidente f.f. Spirlì traggano, rispettivamente, l'uno le conclusioni tecniche, l'altro quelle politiche della loro condotta".
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