C'era chi pensava fosse un "mero incidente". Chi, alla seconda volta si sentiva "turbato". Chi non vedeva l'ora di alzarsi da quel lettino e tornare a casa.
Un anno, circa. Un anno durante il quale, Domenico Sinopoli, 44 anni l'infermiere del presidio "Pugliese Ciaccio" arrestato stamattina, avrebbe, secondo le accuse, molestato pazienti oncologici. LEGGI QUI LA NOTIZIA DI STAMATTINA
Numerosi, gli episodi che si sarebbero consumati dentro quelle stanze e tutti "ricostruiti" grazie anche alle testimonianze di chi li avrebbe vissuti. Le mani che sfiorano le parti intime, movimenti fatti ad hoc per strofinarsi contro chi purtroppo non poteva muoversi per via della flebo "nonostante chi era lì cercasse di "scansarsi con tutta la forza che avevo".
In un caso, lo stesso infermiere avrebbe offerto la disponibilità di proseguire con gli atti sessuali in una casa al mare, aggiungendo anche la possibilità di coinvolgere una terza persona. Comportamenti che il giudice per le indagini preliminari Danila Romano, che ha disposto l’arresto del sanitario, ha definito come di “rilevante a agghiacciante gravità”.
Sinopoli è anche indagato per peculato "perché in qualità di infermiere in servizio all’Unità operativa di oncologia, incaricato di pubblico servizio, giovandosi dell’errore di un paziente sulle modalità di prenotazione delle visite, riceveva indebitamente (in quanto non facultato alla riscossione del ticket) la somma di 120 euro per ottenere la prenotazione e successiva esecuzione di una visita ematologica, mai avvenuta”.
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