Infermieri dall'India, Cavaliere (Opi Catanzaro): "Valorizzare chi ha studiato in Italia"

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  08 giugno 2023 09:11

Infermieri dall’India: l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Catanzaro (Opi) dice la sua e si allinea alle posizioni della Federazione nazionale (Fnopi).

La questione investe la carenza di personale "le cui  soluzioni tampone – evidenziano la presidente Giovanna Cavaliere assieme al Direttivo e le Commissioni Albo Infermieri e Albo Infermieri Pediatrici  -, come gli accordi con Paesi extraeuropei, non ci vedono certo sulle barricate, ma anche noi auspichiamo un cambio di paradigma e una programmazione complessiva che tenga conto di una maggiore attrattività della professione e delle nostre proposte operative e concrete già avanzate in tutte le sedi".

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Rispetto alla possibilità di stringere accordi con l’India, l’Opi auspica "che si torni ad esercitare la verifica, attraverso gli Ordini territoriali, delle competenze accademiche e relativa certificazione del titolo di studio come accadeva regolarmente in epoca pre Covid per la verifica della competenza dei percorsi di studi, della conoscenza della lingua e della deontologia affinché nel nostro Paese non esistano assistiti di serie A e assistiti di serie B rispetto alle competenze infermieristiche. È necessario valorizzare innanzitutto gli infermieri che hanno studiato e svolto il tirocinio in Italia, agendo su tutte le leve a disposizione per trattenerli nel nostro Servizio sanitario nazionale, scongiurando le fughe all’estero".

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"Come preannunciato dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, è arrivato il momento di mettere in campo strumenti ad hoc per favorire il rientro dall’estero dei troppi infermieri che hanno lasciato il nostro Paese".

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Secondo i dati della Federazione, gli infermieri stranieri presenti in Italia al 31 dicembre 2022, con regolare procedura di ingresso, erano 25.061.  Ma a questo dato bisogna aggiungere circa undicimila infermieri immessi durante la pandemia da Covid-19, e altri 1.800 per gli effetti del decreto Ucraina, per un totale di circa 38 mila unità.

Pur continuando a battere sul “chiodo” della carenza di personale, l’Opi Catanzaro conclude ritenendo ponendo l’accento sulla necessità di "lavorare sulle radici profonde della disaffezione alla professione. Vale a dire: l'aspetto economico (gli stipendi degli infermieri italiani sono mediamente il 40% al di sotto della media degli altri Paesi europei) e l’aspetto organizzativo (è una professione che ha scarsi sviluppi di carriera e che soffre di modelli ancorati a logiche vecchie, non più attuabili nell'attuale complessità del sistema)".

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