"Infermieri del Ciaccio costretti a lavorare in locali insani", la lettera di Pitaro alla Dulbecco

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images "Infermieri del Ciaccio costretti a lavorare in locali insani", la lettera di Pitaro alla Dulbecco

  30 giugno 2025 20:41

Gli infermieri dell’UFA del Presidio Ciaccio sono costretti a lavorare in locali insalubri con rischio di danno alla salute degli stessi. Per tale ragione, con l’Avv. Francesco Pitaro, hanno scritto alla Dulbecco, al Commissario per la salute in Calabria e al Prefetto di Catanzaro.

Si legge nell’atto che “Che gli istanti sono tutti infermieri dipendenti dell’AOU Dulbecco che svolgono con estremo sacrificio e professionalità la loro attività lavorativa presso i locali in cui ha sede l'Unità Farmaci Antiblastici del Presidio Ospedaliero Ciaccio – De Lellis svolgendo come mansione principale quella di preparare le terapie oncologiche/chemioterapiche; -che gli infermieri istanti svolgono la loro attività lavorativa presso locali lavorativi NON IDONEI; - che, infatti, si allega alla presente la nota prot. n. 28838 del 27/06/2025 con cui il Direttore dell’Area Tecnica, Arch. Carlo Nisticò, dell’AOU Renato Dulbecco affermato quanto segue: “A seguito di specifico sopralluogo richiesto dalla Direzione Strategica ed esperito da questo ufficio tecnico, si comunica quanto segue: senza entrare nel merito dell’appropriatezza delle modalità operative di preparazione dei farmaci antiblastici a cura degli operatori sanitari preposti, VALUTATE LE COMPONENTI STRUTTURALI DEL SITO in relazione alle linee guida di riferimento, SI ESPRIME PARERE NEGATIVO alla PROSECUZIONE DELL’ATTIVITA’ di che trattasi risultando I LOCALI ALL’UOPO UTILIZZATI NON IDONEI (!!!)”;  che tale comunicazione, a tutt’oggi ancora mai notificata né comunicata ai lavoratori, è stata notificata dalla Direzione Tecnica dell’AOU R. Dulbecco al Commissario Straordinario dell’Azienda, nonché anche al direttore medico del Presidio e al Responsabile dell’UFA; - che, a tutt’oggi, nessuna comunicazione formale è MAI stata notificata ai lavoratori istanti i quali sono stati costretti a continuare a svolgere la loro attività lavorativa presso un sito strutturalmente NON IDONEO a svolgere le attività professionali senza che l’Azienda comunicasse loro la gravissima situazione in cui si trovavano a espletare il loro servizio; che gli istanti infermieri, i quali hanno sempre svolto il loro servizio all’interno dei predetti locali NON IDONEI, sono stati anche sottoposti da parte dell’Azienda ad esami e test i cui risultati non sono mai stati comunicati, nonostante le continue e persistenti richieste dei lavoratori; 

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che dal Report redatto dalla ABC SRL è risultato quanto segue: “la gap analysis ha messo in luce evidenti e sostanziali non conformità ad alta criticità, con impatti potenzialmente rilevanti sia sulla qualità del prodotto che sulla sicurezza degli operatori. Alla luce delle risultanze emerse, si ritiene non sostenibile la prosecuzione delle attività di produzione nelle condizioni attuali. Pertanto si raccomanda la SOSPENSIONE TEMPORANEA delle attività produttive, in attesa dell’avvio di un intervento strutturale di revamping complessivo volto a ripristinare la piena conformità ai requisiti normativi”; che, pertanto, il Report de quo ha certificato l’inidoneità dei luoghi in cui gli istanti lavoratori svolgono la loro attività con impatti sulla sicurezza dei lavoratori; che, pertanto, la prosecuzione dell’attività dei lavorativi nei locali de quibus mette a rischio concretamente la salute degli incolpevoli lavoratori; che, del resto, l’Azienda ha già svolto sui lavoratori esami e test i cui esiti, ad oggi, non sono conosciuti; che è intollerabile che l’AOU Dulbecco, a fronte del Report dell’ABC Srl e della Nota dell’Arch. Carlo Nisticò, in cui è certificata la inidoneità dei luoghi di lavori e i danni che derivano alla sicurezza e alla salute dei lavoratori, possa pretendere che i lavoratori istanti proseguano la loro attività lavorativa in luoghi insani e insalubri da cui possono derivare solo danni alla loro salute; che, infatti, il datore di lavoro deve garantire che il lavoratore presti la propria attività lavorativa di luoghi sani da cui non possano derivare danni biologici e alla salute; che, pertanto, l’AOU Dulbecco deve necessariamente e immediatamente prendere atto del Report dell’ABC Srl e della Nota a firma dell’Arch- Carlo Nisticò e adottare gli atti conseguenti inibendo ai lavoratori lo svolgimento dell’attività lavorativa in un luogo che è insano e insalubre e dannoso; che dei danni già subiti e dei danni futuri subendi dagli incolpevoli lavoratori risponderanno tutti coloro che, nonostante l’esistenza di atti e Report e Note dell’Area Tecnica dell’AOU Dulbecco che certificano che i luoghi de quibus sono  insalubri e dannosi, hanno omesso di adottare gli atti conseguenti e di inibire agli incolpevoli lavoratori di accedere ai luoghi de quibus; che, infatti, alla luce dei detti atti in cui è certificato il danno derivante ai lavoratori dallo svolgimento dell’attività all’interno dei locali de quibus l’AOU Dulbecco deve immediatamente impedire che i lavoratori possano accedere ai locali de quibus”.

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In conclusione si “CHIEDE Che l’AOU Dulbecco, in persona del Commissario in carica p.t., voglia prendere atto del Report dell’ABC Srl del 23/4/2025 e della Nota del 27/6/2025 a firma dell’Arch. Carlo Nisticò e, conseguentemente, adottare i conseguenti e dovuti atti al fine di impedire che gli incolpevoli lavoratori svolgano l’attività lavorativa all’interno di locali insalubri e dannosi RISERVANO In caso di mancata presa d’atto del Report dell’ABC Srl e della Nota dell’Arch. Carlo Nisticò e di omessa adozione dei conseguenti dovuti atti di agire direttamente e personalmente nei confronti di tutti coloro che hanno costretto i lavoratori, nonostante il Report dell’ABC e la Nota dell’Arch. Carlo Nisticò, a lavorare all’interno di locali insalubri e dannosi al fine di ottenere il risarcimento di tutti gli ingiusti danni alla salute e biologici permanenti invalidanti RISERVANO Di depositare un esposto/querela alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro affinchè gli organi inquirenti facciano luce sui fatti esposti ed esercitino l’azione penale nei confronti dei soggetti ritenuti responsabili per le ipotesi di reato riscontrabili. Il presente atto viene trasmesso al Prefetto di Catanzaro perché le questioni esposte sono direttamente connesse al diritto alla salute dei lavoratori che viene evidentemente ed ingiustamente leso da atteggiamenti illeciti ed omissivi e dolosi”

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