
Negli ambienti giudiziari viene chiamato "stalking condominiale", intendendosi gli atti persecutori nei confronti dei vicini di casa. In altre parole, si tratta di un reato commesso da chi assume comportamenti molesti e persecutori nei confronti dei vicini, tanto da ingenerare in loro un grave e perdurante stato di ansia, frustrazione e paura per sé o per i propri familiari così da costringerli a cambiare le proprie abitudini di vita.
E' accaduto così a Catanzaro, dove una donna di 48 anni è stata condannata dal Tribunale Monocratico a 2 anni di reclusione e al pagamento di 5 mila euro ciascuno per le due parti offese, una coppia di coniugi del capoluogo.
Da quanto ricostruito dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, la donna avrebbe ingiuriato in diverso modo i suoi vicini di casa. Bestemmie e situazioni che si sarebbero verificate anche durante il 14esimo compleanno della figlia della coppia. Con un effetto psicologico e mentale così grave da spingere i coniugi a pensare di vendere la casa per cambiare residenza e comunque a far assumere ansiolitici o ad evitare di uscire di casa per paura di incontrare la donna. E infatti lo stalking si sarebbe concretizzato anche un pedinamento e un danneggiamento nei confronti dell'automobile dell'uomo.
Tutti episodi che la famiglia, seguita nel processo dagli avvocati Giuseppe Risadelli e Maria Costa, ha portato in Tribunale e che hanno determinato la condanna a 2 anni di reclusione per le 48enne di Catanzaro. La giudice Maria Cristina Flesca depositerà le motivazioni dalla sentenza entro 45 giorni. (ed.cor).
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