di MARIA PRIMERANO
Inizio col botto per la XX edizione del Festival d’Autunno. Il patron Antonietta Santacroce ne può essere fiero. Ci aveva visto bene nella scelta ed è stato premiato! Sul palco una star della musica italiana: Loredana Bertè che con la sua band (Ivano Zanotti/batteria, Stefano Cerisoli e Marco Grasselli/chitarre, Alberto Linari/tastiere, Pierluigi Mingotti/basso, Antonella Camporeale/ corista e Aida Cooper/ special guest), ha infiammato il pubblico nella suggestiva location dell’arena del lungomare di Soverato.
Riflettori potenti bagnano la folla in un gioco di luci continuo e suggestivo. Una pioggia di verdi, bluette, fucsia, rossi, gialli investe in un turbinio di emozioni. Manifesto tour estivo 2023 è lo spettacolo, mix di vecchio e nuovo, di passato e presente, in cui la musica va travolgente tra pop e rock, facendo a meno, sui ledwalls, delle immagini omaggio alla pop art previste e poi annullate, per via del vento che avrebbe potuto causare eventuali problemi tecnici.
Sicuramente un successo sarebbero stati i video annunciati, tra cui quello con Andy Warhol, girato negli anni 80 a New York, dove la Bertè lo aveva conosciuto e pure ammaliato con un piatto di sani spaghetti. Ma il concerto è stato un trionfo lo stesso.
E’ bastata lei, una generalessa, con la sua persona decisa, energica e risoluta. Lei, che ama apparire con capelli turchini, lunghi, sciolti e coroncina di fiori in testa, per Soverato fiocco nero e treccine turchine, è stretta in un incantesimo di musica che non si spegne, sopravvissuta magnificamente a un passato turbolento professionale e umano, di artista e di donna.
Antonietta Santacroce, Loredana Bertè e Floriano Noto
Chi non la ricorda col pancione finto, incinta, fasciata di pelle nera, esibirsi al Festival di Sanremo? E ancora, in abito da sposa, a volte bianco a volte nero e in minigonne vertiginose? Forse non erano i tempi giusti e si gridava allo scandalo. Ma: sono stata sempre e solo me stessa, dice di sé. E non ne avevamo dubbi.
Di sicura presenza scenica, trasgressiva, ribelle, disubbidiente, brillante, coinvolgente lo è tuttora, così come quando si presentò, calzando scarpette rosse ed esibendo labbra infuocate, per sposare Björn Borg, famoso tennista svedese, in abito da sposa bianco, ma con capelli fasciati in un’acconciatura stravagante, una sorta di cuffia rossa con ampio ventaglio rosso di tulle, con tanto di mazzolino di fiori bianchi e rossi, in armonia con l’abito di lui, pure, non sia mai, tutto rosso. Ora i tempi sono maturi per lei.
Loredana è fuoco, faro, luce che non si smorza, nonostante le sue 73 prossime primavere (è nata il 20 settembre 1950 a Bagnara Calabra) e il pubblico di Soverato lo ha ben constatato. Tutti a cantare, a danzare, a scattare fotografie. Loredana è per le donne. Per rafforzare i loro mondi interiori. Sei bellissima, canta alla folla entusiasta.
“Sei bellissima”. Chi? Tu? Io? Lei? Siamo tutte bellissime! Bellissime e travolgenti. E cantiamo con lei. “Non sono un signora”. Forse questa non la cantano tutte.
“E la luna bussò … e se ne andò … a cercare un po’ più in là qualche cosa da fare … Una voce sguaiata disse Non è più tempo” … Non è più tempo: Loredana ha già rubato alla luna, infatti, tutto il suo tempo. Le luci travolgono, il pubblico è in fermento.
Una follia collettiva, fatta di musica e parole, forti le emozioni cantando, tra le altre, “Mare d’inverno … stanche parabole di vecchi gabbiani … qualche nuvola dal cielo che si butta giù … nel vento che agita anche me” … Felice il patron, Antonietta Santacroce. Questa musica agita anche lei. Esplosione di gioia in finale con l’omaggio a Rino Gaetano: “Ma il cielo è sempre più blu”.
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