“Un miracolo”, così lo ha definito il sindaco Sergio Abramo la celere approvazione della legge sull’integrazione dei due ospedali di Catanzaro in Consiglio regionale. Nella sessione di bilancio dell’ultima seduta del Consiglio regionale, è infatti stata approvata (di nuovo) la legge sull’integrazione fra i due ospedali di Catanzaro. Parte dunque l'iter per la definizione della fusione del Pugliese e Mater Domini. Governo permettendo, perché non è esclusa una nuova impugnativa come avvenuto un anno fa. Oggi, in una conferenza stampa tenutasi al Comune di Catanzaro, il primo cittadino affiancato dal presidente di Palazzo Campanella Domenico Tallini, ha rivendicato il risultato per città. “Non vogliamo avvantaggiare né l’uno e nell’altro”, ha specificato sull’unificazione di Mater Domini e del Pugliese.
Abramo ha fatto un piccolo passo indietro: “Abbiamo più volte rischiato in questi anni di perdere le scuole di specializzazione perché non abbiamo un numero di posti letto tali da mantenerle. La Giunta Scopelliti ha fatto un finanziamento da 700 mila euro. Non possiamo rischiare di perdere la nostra Università – ha rimarcato- che in questi anni sta crescendo. La crescita è a due cifre”. “Questa città, lo sapete, si è candidata nelle ultime due legislature a Catanzaro come Città della Salute e della ricerca scientifica. È arrivato il momento di questa integrazione. Ci sono 150 posti letto liberi nella nostra università che potrebbero essere occupati. Ci saranno degli ostacoli – ha osservato-, ma tutto il consiglio regionale è dalla nostra parte. Rispetto alla precedente versione della legge, non c'è l'inclusione dello spoke San Giovanni di Dio. "Non vogliamo andare contro Lamezia Terme - ha spiegato Abramo-, se si inseriva di nuovo la legge sarebbe stata bocciata. Ragioniamo dopo su Lamezia Terme". Ad integrazione realizzata si potranno sbloccare i "100 milioni di euro del nuovo ospedale; il progetto del Ciaccio con l'aumento da 35 a 70 posti letto in modo da farne un Irccs, e poi la Casa della Salute". Abramo propone di individuare per la realizzazione dei nuovi presidi. Inevitabile poi il rilancio dell'ipotesi Centro Covid a Villa Bianca: "Noi l’abbiamo proposta perché abbiamo 140 posti letto che sono completamente ristrutturati, la nostra proposta è stata quella di trasferire il centro di malattie infettive. Ci sono alcuni ambienti che devono essere ristrutturati - ha spiegato- e liberare 35 posti letto del Pugliese. Abbiamo bisogno di una Casa della Salute in un'altra ala per sgravare il pronto soccorso del Pugliese".
Domenico Tallini è il firmatario della legge approvata dal Consiglio regionale. "Questo territorio è stato più volte penalizzato. Io sono lì con le mani libere - ha detto sul suo ruolo di presidente del Consiglio regionale". "Lo sviluppo dell’area centrale - ha proseguito- è fondamentale per l’intera regione. Catanzaro ha una grandissima occasione per diventare, nella sanità, l’eccellenza della Calabria. Lo abbiamo visto nel contrasto al Covid, dove sono emerse le criticità negli altri territori e le buone cose dell’area centrale. Unendo i due ospedali si farà la più grande struttura sanitaria non solo della Calabria, ma dell’intero Mezzogiorno". "L’ospedale Pugliese scoppia, perché arrivano da tutte le parti pazienti mentre ci sono i posti letto dell’università che non sono per il pronto soccorso. Con l’integrazione finirà questa storia. Questi posti saranno a disposizione dell’intera Calabria. I vantaggi saranno per l’intero capoluogo e per l’intera Calabria". "Rispetto all’integrazione - tornando alla legge- nessuno poteva dire nulla, le famose ingerenze della politica che hanno indotto Cotticelli ad impugnare la precedente legge non c'erano più. L’integrazione da una parte sbloccherà le risorse per i nuovi plessi di Catanzaro che vedremo dopo dove realizzare. E inoltre serve a salvare l’università sul fronte delle scuole di specializzazione". Questo è stato il momento giusto o la facciamo adesso che c’è l’emergenza sanitaria o probabilmente avremmo perso una grande occasione". Anche Tallini ha parlato del centro Covid, anche se con una lieve venatura polemica. "Già in Consiglio regionale si è pensato di strumentalizzare la mozione che avevamo presentato. Il partito anti-catanzarese ma anche anti-Calabria si era messo in moto". Tallini ha fatto riferimento al ritiro di una firma sulla mozione di un consigliere reggino della maggioranza. Poi suggerisce quasi una nuova strategia comunicativa: Noi dobbiamo dire un Centro Covid della Calabria, ma di Catanzaro. Gli altri non lo vogliono, non sono pronti. Noi dobbiamo comunque in termini territoriali, quando un centro Covid sarà espressione della più grande azienda della Calabria, quando ci sarà l'integrazione, e quindi avrà ancora più peso. Dal punto di vista strategico dobbiamo anche saperle condurre certe battaglie":
Non c'era l'altro big storico del centrodestra Sinibaldo Esposito, a differenza degli altri consiglieri regionali: Filippo Mancuso (Lega), Filippo Pietropaolo (FdI), Libero Notarangelo (Pd) e Francesco Pitaro (IriC). quest'ultimo ha detto: "La partita non è finita, ma serve vigilare affinché si faccia davvero gol". Poi ha fatto una raccomandazione sul Pugliese: "Catanzaro non può permettersi di perdere il Pugliese". "Mi auguro che questa cosa non sia sbandierata per scopi elettorali perché stiamo parlando di sanità. Bisogna fare squadra sul Centro Covid: anche con esperti e fare il Centro Covid a Catanzaro". Infine ha rilanciato la proposta di legge speciale su Catanzaro come capoluogo della Regione.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736