Integrazione Pugliese-Mater Domini, Elena Bova: "Non può essere usata  strumentalmente in campagna elettorale" 

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images Integrazione Pugliese-Mater Domini, Elena Bova: "Non può essere usata  strumentalmente in campagna elettorale" 
Elena Bova, presidente Italia Nostra Catanzaro
  11 aprile 2022 14:25

"L' integrazione tra l'Azienda Pugliese Ciaccio e l'Azienda Mater Domini cioè tra il più grande Hub del centro della Calabria e la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Magna Graecia è nell'Agenda della politica regionale fin dal commissariamento della Sanità in Calabria. Era une delle priorità da realizzare per uscire dal Piano di Rientro e tornare alla gestione ordinaria del nostro Sistema Sanitario Regionale. Ci sono state più proposte di legge giudicate incostituzionali e nessun passo avanti per la concreta fusione tra le due Aziende". Si legge in una nota di Elena Bova.

"Il Presidente del Consiglio Regionale Filippo Mancuso - prosegue ha presentato alla stampa una proposta di legge che istituisce l'Azienda Unica ospedaliera universitaria intitolata a Renato Dulbecco che sta suscitando polemiche e dato il via ad un comitato per la difesa dell'Ospedale Pugliese costituito da medici e dal Presidente dell'ordine degli avvocati Antonello Talarico. La costituzione dell'Azienda Unica  è troppo importante per rivendicare appartenenze da entrambe le parti e soprattutto non può essere usata  strumentalmente  in campagna elettorale  nel cui nome chiedere  voti  per  un candidato Sindaco. Ne può essere motivo di contrapposizione e di scontro. Nessuno può  mettere in discussione l'importanza di realizzare la più grande azienda sanitaria della Calabria che sarà attrattiva in termini di potenziamento di tecnologie innovative, di volumi e qualità delle prestazioni, permettendo di contrastare l'emigrazione sanitaria il cui costo è tra le prime voci del piano di rientro".

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"Renderà possibile l'integrazione tra le professionalità, le metodologie, le esperienze culturali e cliniche di operatori con storie diverse che potranno lavorare insieme e potenzierà l'offerta delle scuole di specializzazione oggi presenti e di altre che avranno i posti letto per una nuova istituzione. Dovrà essere una “fusione” partecipata, non un'annessione, come già avvenuto con l'istituzione di Aziende ospedaliere universitarie in tante città d'Italia. Per realizzarla anche in Calabria ed a Catanzaro non basterà una legge. La legge va riempita di contenuti e  formalizzata in un protocollo d'intesa  che permetta di realizzare gli  scopi previsti. L'azienda unica sarà possibile se ci sarà il consenso, la partecipazione attiva, le proposte di tutti i soggetti coinvolti - conclude -  che dovranno essere protagonisti perchè indispensabili alla costruzione di  una nuova esperienza culturalmente e professionalmente più avanzata. Per il futuro del Pugliese, della nostra Università, dei nostri studenti e del sistema sanitario regionale".

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