“L’integrazione dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio con il Policlinico Mater Domini è un appuntamento con la storia da troppo tempo rinviato, in particolare per l’area centrale della Calabria. E’ l’emergenza sanitaria, dovuta al diffondersi del coronavirus, che ci mette davanti all’urgenza di rivedere l’intero sistema: se non adeguatamente tarato all’interesse alla salute dei cittadini prima che a quelli personali degli imprenditori, scoppierà cancellando il diritto alla salute mettendo a repentaglio la vita dei calabresi. Per questo la legge approvata dal Consiglio regionale nella maratona dedicata al bilancio, su proposta del presidente delle assise Domenico Tallini al quale va riconosciuto il merito di aver fatto in un mese quello che la politica non ha fatto per decenni, non può che essere accolta con positività e apprezzamento”. E’ quanto afferma Roberto Guerriero, già consigliere comunale di Catanzaro.
“Lasciamo da parte il giudizio sulle questioni di metodo – afferma ancora Guerriero – visto che indubbiamente la proposta avrebbe dovuto essere discussa in Prima Commissione, se non fosse che gli organismi regionali permanenti, nonostante si sia votato il 26 gennaio, ancora non sono stati costituiti. Il provvedimento approvato in Aula non solo colma il vulnus creato nella scorsa legislatura, che ha visto bocciare un complesso normativo illegittimo e pasticciato, non solo “imbullona” la sinergia tra assistenza e ricerca, preservando il futuro della Facoltà di Medicina e delle scuole di specializzazioni dell’Università Magna Graecia, ma aumentando i posti letto, portando ad un risparmio di risorse che potranno essere investite per migliorare le qualità dei servizi da un lato, e sbloccare altri fondi nazionali del settore da troppo tempo congelati, ci permette di guardare con fiducia al futuro della sanità pubblica, soprattutto nell’area centrale della Calabria. Una sanità eccellente, garantita sul campo da grandi professionisti che devono essere tutelati e valorizzati".
"Per questo, fatta salva l’integrità e il prestigio dell’Ospedale Pugliese, non possiamo che guardare con ottimismo ad una integrazione che porterà alla creazione della più grande azienda sanitaria del Mezzogiorno – conclude Guerriero – da qui l’autorevolezza di un’organizzazione che adesso, proprio guardando all’emergenza che nella Fase 2 non può far calare l’attenzione, deve dedicarsi alla creazione di un centro covid che rassicuri i calabresi, e che vista la forza della nuova prospettiva, naturalmente deve ubicarsi nell’area centrale della Calabria, ed in particolare nella sede del suo Capoluogo”.
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