"Apprendiamo con piacere dell’approvazione da parte del Consiglio Regionale della norma che dà il via all’integrazione tra le due aziende ospedaliere della città. Abbiamo però anche assistito all’esibizione, in diretta streaming, del duo Abramo-Tallini riconciliati, temiamo, da interessi meno nobili che l’interesse della città".
Lo affermano i Circoli del Pd di Catanzaro.
"E’ bene chiarire che il voto sull’integrazione è certamente un passo importante, anche se non decisivo, sulla definizione della ormai ventennale vicenda, ma purtroppo la rapidità con cui la legge è stata concepita, messa all’OdG e votata non è per niente il segnale di una grande efficienza del nuovo Presidente del Consiglio regionale, ma, a nostro avviso, nasconde qualche altra inconfessabile intenzione come, per esempio, quella di giungere al più presto ad un avvicendamento al vertice delle due aziende ospedaliere. Staremo a vedere. Nel frattempo - spiegano - il sindaco, invece di pensare a come gestire i complessi problemi di carattere economico e sociale del dopo Covid, insiste con la creazione di un nuovo centro infettivologico a Mater Domini. Su questo tema ci siamo più volte espressi in linea con un dibattito che si sta svolgendo in tutta Italia. Dibattito, a quanto pare, non seguito né dal Sindaco né dal Presidente del Consiglio regionale, ai quali sarà sfuggita la levata di scudi dei medici e dei politici (di destra e di sinistra) in Lombardia e nelle Marche contro le proposte di Bertolaso (che corrispondono a quanto il centro- destra vorrebbe replicare in città). Continuiamo a ribadire che la medicina moderna è fatta di multidisciplinarietà e di alta tecnologia e che gli ospedali monospecialistici sono anacronistici retaggi del passato non più efficienti dal punto di visto sanitario", continuano i democratici.
"D'altronde i problemi derivanti dalla lontananza dall’Ospedale generale emergono anche in relazione al centro oncologico dell’Ospedale Ciaccio che, nonostante sia un fiore all’occhiello per la sanità regionale, sarebbe comunque fortemente depotenziato dal non essere più vicinissimo all’ospedale generalista. A tale proposito se il nostro sindaco intendesse fare qualcosa di veramente importante potrebbe, da Presidente della Provincia, portare a compimento la cessione del vialetto all’estremo limite del parco, già concordata dall’allora dg Panella e dall’allora Presidente Enzo Bruno, per creare un vero e proprio collegamento interno tra i due complessi ospedalieri migliorando il già esistente servizio navetta".
"Un po' di confusione da parte di Abramo emerge anche quando parla di trasformare il Pugliese in “Casa della Salute” visto che questo genere di strutture, che noi preferiamo chiamare “poli sanitari territoriali”, devono essere delle strutture diffuse sul territorio allo scopo di garantire una sanità di prossimità ai cittadini prevedendo l’assistenza primaria e specialistica e la diagnostica strumentale ma anche di fare da filtro ai Pronto Soccorso. E’ evidente che il Pugliese è una struttura troppo grande per tale scopo, ma, se ridotto a non più di 250 posti letto, potrebbe rappresentare, con il Policlinico, fornito finalmente di un altro Pronto Soccorso, un significativo e dignitoso polo nord dell’AOU integrata. L’ex villa Bianca potrebbe essere invece proprio la struttura sanitaria territoriale (la “Casa della Salute” cosi come la chiama Abramo) per Catanzaro Ovest (Gagliano, Mater Domini, De Filippis) e forse qualche comune vicino, completando la presenza di simili strutture al centro città (via Daniele e via Acri) e a Lido (via Crotone) tutte ovviamente riorganizzate e potenziate".
"Insomma più che parlare di nuove strutture funzionalmente isolate e inefficienti preferiremmo affrontare un dibattito su come riformare il sistema sanitario cittadino soprattutto in previsione delle risorse economiche che forse arriveranno anche a Catanzaro per la gestione post – Covid".
"L’impressione - concludono - però è che i dominus del centro destra cittadino pensano solo a “nomine” e “cemento”, cosi come emerso durante la conferenza quando alcune legittime osservazioni hanno fatto “innervosire” il Presidente del consiglio regionale Tallini che, invece di entrare nel merito della discussione, ha preferito esibire un atteggiamento provocatorio, in barba al rispetto istituzionale che la sua carica imporrebbe".
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