Enzo Bruno, Rosa Lippelli e Antonio Chidoni, consiglieri comunali di Vallefiorita, portano a conoscenza del sindaco di Vallefiorita, Squillace, al Presidente della Provincia di Catanzaro e al dirigente del settore viabilità della provincia di Catanzaro alcuni elementi sulla strada provinciale 162/2 nel tratto Squillace-Vallefiorita:
“Nei mesi scorsi sulla Strada provinciale 162/2 nel tratto tra Squillace e Vallefiorita e’ stato realizzato, da parte della Provincia, un manufatto “scatolare” alto 32 cm che copre la cunetta “alla francese” e altera le dimensioni della carreggiata. E’ evidente che l’intervento di che trattasi e’ diventato un serio pericolo per la sicurezza dei cittadini, in quanto restringe la sede stradale e rende difficile l’ingresso nelle numerose proprietà’ interessate da questo tratto di strada. Inoltre l’altezza del manufatto costituisce un reale pericolo per gli automobilisti. Se l’intenzione, di qualcuno, era quello di realizzare un improbabile marciapiede, e’ stato realizzato invece, un tratto di “montagne russe” che causa disagi anche a chi lo percorre, spesso a piedi, per fare sport”, scrivono i consiglieri comunali.
“Visti i disastrosi risultati prodotti chiediamo all’Ente Proprietario della strada di sapere:
1) chi ha richiesto la realizzazione di questo obbrobrio?
2) Chi ha redatto il progetto?
3) Chi ha certificato la contabilità’ finale?
4) chi ha collaudato l’opera?
Considerato che nel mese di giugno scordo su quel tratto si e’ verificato un gravissimo incidente (le cui cause sono in corso di accertamento) e solo grazie alla tempestività’ dei soccorsi non si e’ tramutato in tragedia; si chiede con immediatezza la demolizione del manufatto ripristinando la vecchia sede stradale al fine di agevolare la percorribilità’ pedonale e salvaguardare la sicurezza stradale prevenendo così, ulteriori pericolosi incidenti.
Questa richiesta viene inviata al Sindaco di Squillace sul cui territorio ricade l’opera e al Sindaco di Vallefiorita in quando l’area e’ stata urbanizza dal comune medesimo”, concludono Enzo Bruno, Rosa Lippelli, Antonio Chidoni.
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