di IACOPO PARISI
Lo sviluppo di Catanzaro deve partire dalle basi. Ne è convinto il giovane avvocato Francesco Maria Ielapi, componente della segreteria cittadina dell’esecutivo del Partito Democratico e del direttivo del circolo PD “E. Lauria”, che lancia un appello concreto all’amministrazione comunale: “Serve implementare il lavoro e lo sviluppo su molteplici tematiche, a partire da infrastrutture, reti idriche e fognarie. È necessario un rinnovamento del verde cittadino e, soprattutto, risolvere i problemi più basilari legati al manto stradale e ai parcheggi. Il centro di Catanzaro, così com’è oggi, risulta quasi impercorribile.”
Secondo Ielapi, una gestione più efficiente dei parcheggi rappresenterebbe una soluzione strategica anche in chiave economica: “Si potrebbero attenuare molte doglianze dei cittadini e rafforzare la circolazione economica degli esercizi commerciali del centro storico.” Non manca infine un messaggio di fiducia: “Confido negli amministratori competenti, di cui stimo le qualità. Sono certo della loro validità e del continuo impegno che mettono in campo
Alla luce del recente referendum, Ielapi condivide riflessioni lucide e amare: “Più che deluso, mi sento avvilito”, spiega. “Non è stata la sconfitta del cosiddetto campo largo della sinistra, ma dell’intero Paese. Il referendum è uno strumento prezioso che permette ai cittadini di incidere sulle decisioni di governo, e lasciarlo cadere nel vuoto è un’occasione sprecata.”
Secondo Ielapi, il cuore del problema è culturale prima ancora che politico: “Il referendum non è un voto per qualcuno, ma per qualcosa. È una forma di espressione civica che dovrebbe unire, non dividere.” Il giurista sottolinea come, pur senza aspettative di raggiungere il quorum, l’obiettivo fosse quello di dare un segnale: “Il sogno era arrivare almeno al 40%. Un magro motivo di consolazione è che i Sì al referendum sono stati 13 milioni, un numero superiore ai voti raccolti dalla destra alle ultime politiche, che si fermarono a 12 milioni.”
Ma ciò che più amareggia l’avvocato è l’ostruzionismo istituzionale: “Il diritto di voto è un pilastro democratico. Se chi ci governa dà l’esempio di non partecipare, manda un messaggio sbagliato all’intero Paese. Tuttavia si evidenzia una battaglia persa contro la destra, che però non definirei tale, in quanto si tratta di temi lavorativi fondamentali come la tutela dei lavoratori licenziati ingiustamente e la sicurezza sul lavoro, non di questioni personali.”
Ed è proprio da questi principi – il lavoro, i diritti, la partecipazione democratica – che nasce e si rinnova l’impegno politico di Francesco Maria Ielapi: “Appartengo alla frangia più socialista del PD, molto legato alla figura di Berlinguer. Mi sono iscritto al partito perché sentivo aria di cambiamento, e ancora oggi continuo a sperarci.”
Il suo auspicio è che l’intero partito, a ogni livello – provinciale, regionale e nazionale – faccia la sua parte: “Ripongo grande fiducia in persone presenti in assemblea regionale come Vanessa Zinzi, Piero Fiorino e Maria Teresa D’Agostino. Hanno cervello e coraggio. E questo è ciò di cui abbiamo bisogno.”
A livello locale, Ielapi esprime parole di grande stima per i giovani del coordinamento cittadino e in particolare per Marco Rotella, segretario del circolo “E. Lauria”, e per Antonio Calogero, segretario cittadino: “Di Rotella riconosco la bontà d’animo e la qualità politica. Di Calogero ho potuto apprezzare un’immensa cultura e una grande umanità, soprattutto sui temi legati alla classe operaia.”
Nel suo messaggio finale, l’avvocato ribadisce con forza che il voto è un diritto fondamentale: “Se hai un’alternativa, conviene sempre scegliere. Anche chi ha votato no su tutti i quesiti ha comunque esercitato un diritto costituzionale, e questo va rispettato.” Infine, una riflessione sul dialogo politico: “Il confronto deve essere la via d’uscita. Parlare in orizzontale e poi in verticale. La mia libertà finisce dove inizia la tua. Se la discussione si trasforma subito in scontro, il dialogo muore. E senza dialogo, la democrazia perde senso.”
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