"La Regione Calabria purtroppo è andata alla ribalta nazionale lo scorso maggio perché approvava una legge regionale che reintroduceva i vitalizi. Abbiamo fatto tanto baccano e siamo riusciti, in soli nove giorni, a portare il Consiglio regionale a votare l'abrogazione della legge che avevano votato nove giorni prima". È quanto ha dichiarato l'onorevole Alessandro Melicchio, deputato del Movimento Cinque Stelle, a Girifalco in occasione della campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative.
"Le dichiarazioni dei consiglieri sono state veramente scioccanti. In tanti hanno dichiarato di aver votato quella legge, e tanti di loro l'hanno firmata come proponenti, ma di non averla letta. Questo è prova del fatto che fanno malamente il loro lavoro e quindi noi abbiamo rilanciato: non è sufficiente abrogare la legge sui vitalizi ma è necessaria una legge che riduca gli stipendi dei consiglieri regionali. La Regione Calabria - prosegue Melicchio- ha il Consiglio regionale più costoso d'Italia e ammettono di approvare le leggi senza leggerle". "Noi abbiamo fatto una proposta di legge, abbiamo raccolto oltre 5 mila firme di calabresi, per abbassare gli stipendi dei consiglieri regionali. Quella proposta giace nei cassetti di Palazzo Campanella ed abbiamo chiesto al presidente Tallini di discuterla perché è obbligatorio farlo in Consiglio regionale. Poi se la vogliono bocciare devono spiegarlo ai cittadini calabresi. Ma intanto Tallini e i consiglieri regionali evitano semplicemente il tema. Un atteggiamento che viola la legge. Abbiamo scritto - ha aggiunto- al presidente Conte e al ministro degli Affari regionali per verificare la situazione e, se necessario, abbiamo chiesto lo scioglimento del Consiglio regionale"
"Le consulenze, gli autisti sono piene di portatori di voti. Ci sono autisti che fanno i sindaci. Ci sono consigliere comunali che hanno semplicemente portato voti. Sono le classiche dinamiche clientelari. Gli elettori si devono rendere conto di queste dinamiche. Astenersi dal voto, non significa - ha concluso- lavarsene le mani".
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