Intervista a Vincenzo Agosto, neo presidente dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro

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Il presidente dell’ordine degli avvocati di Catanzaro, Vincenzo Agosto
  28 febbraio 2023 18:13

di ENZO COSENTINO

L’avvocato Vincenzo Agosto è il nuovo presidente del Consiglio degli avvocati del Distretto di Catanzaro. Sono diversi e importanti i problemi che il Presidente Agosto  dovrà affrontare nel corso del quadriennio della sua presidenza considerando anche il momento delicato che attraversa il sistema giudiziario italiano. Abbiamo ritenuto utile intervistare il presidente Agosto tentando di “toccare” tutti i tasti della mission che si appresta a gestire.

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Presidente, per un quadriennio sarà al timone del COA (Consiglio dell’Ordine degli avvocati) di Catanzaro e provincia. Un incarico di responsabilità che va ben oltre il prestigio della categoria. Un momento anche storico in cui si avverte una sostanziale riforma del sistema del sistema giudiziario. Nella nostra realtà territoriale tante le problematiche in attesa di soluzioni. Le più urgenti da sistemare?

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“Credo che in primo luogo occorra esaltare il prestigio dell’Avvocatura, classe che ha da sempre avuto un ruolo guida nella società, imponendo temi sociali e culturali ed elevando sempre in maniera feconda il dibattito pubblico. Nella nostra realtà territoriale occorre, in particolare, pensare a una città capoluogo di regione che ha l’ambizione di essere luogo centrale della regione Calabria, non solo geograficamente, ma anche quale luogo del pensiero, creandosi soluzioni politiche che possano riaffermare la primaria rilevanza della provincia e della città di Catanzaro. Sotto il profilo giudiziario, ritengo che, lontano dalle luci mediatiche, un riequilibrio dei rapporti tra le parti del giudizio possa portare a un giusto processo e a una maggiore tutela dei diritti di ognuno.”

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Si legge con frequenza che la carenza degli organici negli uffici giudiziari mette in difficoltà i professionisti forensi e innesca il rallentatore nella definizione dei procedimenti.

“Una delle notizie meno vere degli ultimi decenni è quella secondo cui gli avvocati trarrebbero benefici dalle lungaggini dei giudizi, mentre la verità è che quello della giustizia è uno dei settori più trascurati, anche perché negli anni si è pensato che senza assumere personale si potessero celebrare i processi. Al contrario, è ormai evidente che investendo nel mondo della giustizia si traggono risorse economiche importanti per l’intera economia italiana, ma questa idea non ha ancora attecchito del tutto se è vero che ovunque manca tantissimo personale di cancelleria e gli organici dei magistrati sono da anni scoperti, il che porta a processi lenti che privano di risposte i cittadini che attendono una giustizia equa e rapida.”

La formazione delle nuove leve quanto di più può influire sull’etica che ogni soggetto deputato a fare l’avvocato dovrebbe avere nel suo patrimonio professionale e culturale?

“Deontologia, formazione professionale e culturale sono gli obiettivi che intendiamo promuovere sempre di più perché un avvocato che rispetta le regole e conosce il diritto, riesce a tutelare meglio le persone che assiste, ne fa valere i diritti in maniera compiuta e consente di svolgere procedimenti giudiziari più equilibrati.”

Presidente Agosto una domanda, forse ovvia ma gli e la faccio egualmente: è più difficile difendere o accusare?

“Ritengo sia più difficile porsi in maniera distaccata rispetto alla posizione delle persone che si rappresentano, alle tesi che si propugnano e capire il punto di vista dell’altro; porsi nell’ottica delle altre parti del processo aiuta a dare la giusta prospettiva a ogni processo, anche se è evidente che nel processo penale vi è una diseguaglianza tra la forza anche economica, di risorse e uomini della Procura rispetto a quella della difesa.”

Presidente Agosto si è avvocati quando si indossa la toga in un’aula di tribunale o sempre?

“Si è avvocati sempre, non a caso tra i principi deontologici forensi vi è quello che impone all’Avvocato un comportamento irreprensibile anche nella sua sfera privata, non dovendosi compromettere la reputazione personale o l’immagine della professione forense. Probità, dignità e decoro sono doveri fondamentali di un Avvocato.”

Una attenzione del COA anche sul sistema universitario nella nostra realtà territoriale?

“Come dicevo poco prima, abbiamo bisogno di Avvocati competenti e preparati ed è per questo che l’interazione tra il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e il mondo accademico deve essere sempre più ampio e io spero di potere sempre di più attrarre i giovani universitari a intraprendere la professione forense spiegandone il valore sociale, il fascino della forza morale, la violenza della passione delle idee.”

Passiamo all’attualità: come giudica la riforma Cartabia?

“Purtroppo, la riforma Cartabia mostra molte più ombre che luci. Si tende a velocizzare ogni procedimento senza tenere conto dei diritti delle persone, omettendo di considerare le carenze di organico di cui prima si diceva e, soprattutto, introducendo sia nel processo penale che in quello civile un principio secondo cui l’Avvocato andrebbe tenuto lontano dalle aule di giustizia, come se il rapporto dialettico, la provocazione, il confronto anche rude tra le parti del processo fosse la causa delle lungaggini dei giudizi e non, invece, motivo di approfondimento anche di temi non percorsi fino in fondo.”

Si parla spesso di riforma intercettazioni. Lei che impressione ne ha?

“Penso che sia uno strumento, per come ritenuto anche dal Ministro Nordio, di cui si è fatto spesso abuso considerandolo unica fonte probatoria e non mezzo di ricerca della prova, per come invece dovrebbe essere. Peraltro, pochi sanno che le intercettazioni sono una delle voci di spesa maggiore della giustizia italiana, mentre rilevo anche che assai di frequente sono state usate le trascrizioni delle captazioni per soli fini di esposizione di fatti privati e assolutamente personali e completamente irrilevanti a fini processuali, quasi fossero uno spioncino sull’intimità dei soggetti indagati, da esporre alla gogna pubblica.”

Processo telematico: a che punto siamo?

“Saremmo a un punto ottimo se non esistessero più processi telematici: uno per quello civile, uno per quello amministrativo, uno per quello tributario, uno per quello contabile e uno ancora per quello penale. Non solo quindi si ribaltano sull’avvocato una serie di adempimenti che prima erano curati dai cancellieri, ma come Lei capirà l’incapacità del legislatore di individuare un unico modello porta a maggiori possibilità di errore e oggi un avvocato trascorre molto più tempo a comprendere come depositare un atto, che non a studiare i procedimenti giudiziari.”

Presidente, ci sono state polemiche dopo la sua elezione. Com’è andata?

“Guardi le polemiche sono state montate ad arte da chi pretendeva di ignorare la normativa vigente, suggerendo che fosse obbligatorio eleggere chi aveva ottenuto il maggior numero di preferenze e, imponendo il voto segreto ai Consiglieri, sperava di riuscire a ribaltare l’esito del voto che ha visto eleggere me quale Presidente del Consiglio dell’Ordine Distrettuale degli Avvocati di Catanzaro. Purtroppo, però, le elezioni erano state chiare: coloro che mi hanno sostenuto hanno ottenuto oltre 3400 preferenze, gli altri circa 1100 voti in meno. Ritengo che l’Avvocatura catanzarese abbia voluto premiare il lavoro svolto nella precedente consiliatura quando Presidente era Antonello Talerico, chiedendoci di proseguirlo e così sminuendo chi si è staccato dal gruppo degli uscenti, ottenendo un mero e improficuo successo personale.”

Presidente, buona fortuna. Ne avrà bisogno?

“Avrò bisogno non solo della fortuna, ma anche dell’aiuto di ogni avvocato, sia esso decano del Foro o nuovo iscritto perché l’Avvocatura ha bisogno di riaffermare sempre e di continuo la propria indipendenza, la sua forza morale, il suo senso sociale, conquistando il rispetto e l’affidamento dei giudici, degli assistiti e di tutte le persone. So che potrò contare in questo su un Ufficio di Presidenza strutturato e preparato e sulla competenza indiscussa di tutti i Consiglieri. Mi permetta di dire anche che questa mia Presidenza fruisce di una congiuntura unica che vede Catanzaro al centro di tutto il mondo forense del Distretto: dopo circa venti anni la città esprime nuovamente un Consigliere del Consiglio Nazionale Forense, la Presidente del Consiglio Distrettuale di Disciplina è una iscritta del nostro Ordine e il Presidente della locale Camera Penale è contemporaneamente un Consigliere dell’Ordine che mi onoro di rappresentare.”

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