Intervista al presidente Mancuso: "Sullo stadio di Catanzaro la parola ai cittadini e sul Comune..."

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images Intervista al presidente Mancuso: "Sullo stadio di Catanzaro la parola ai cittadini e sul Comune..."

Densa intervista al presidente del Consiglio regionale. Dalla politica regionale con l'importanza di accrescere la reputazione della Calabria alla nascita dell'azienda ospedaliero universitaria Dulbecco, dal nuovo stadio alle dinamiche politiche del capoluogo

  27 aprile 2023 11:01

di ENZO COSENTINO

In questo momento di particolare frenesia di potere che sembra scorrere fluente nelle vene di tanti nostri politici, ci è parso più che mai opportuno, per una corretta comunicazione, far parlare gli attori che calcano le scene nei diversi ruoli istituzionali.  Abbiamo realizzato una prima intervista con il Presidente del Consiglio Regionale, on. Filippo Mancuso. Una intervista nel corso della quale sono state affrontate le problematiche più sofferenti ed urgenti che necessitano di interventi. Da quelle della sanità a quelle dell’ambiente, del lavoro che viene meno a chi un lavoro lo aveva già, e che i giovani chiedono per poter restare nella  loro terra d’origine invece di dover emigrare in altre regioni più sviluppate. Se non addirittura all’estero. 

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Vi proponiamo la visione e l’ascolto dell’intervista con il presidente Filippo Mancuso.

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Si parte con un breve passo indietro ‘biografico’ sul percorso politico. Il presidente Mancuso assicura: “Non mi sento personaggio. Una bella carriera politica forse sì. Iniziata in tarda età perché ho cominciato a fare politica a cinquanta anni. Non è che sono stato un giovincello quando ho iniziato. Le cose che ho fatto, ho cercato di farle bene. Sono arrivato a questo punto e avrò avuto qualche piccolo merito”. Sulla partenza da Palazzo De Nobili: “Ho iniziato al Comune di Catanzaro. Mi candidai all’inizio con Michele Traversa e feci subito l’assessore al bilancio. Quell’avventura non durò tanto. Poi mi candidai con Abramo per due volte. La prima volta feci l’assessore, la seconda volta decisi di rimanere consigliere comunale. Poi c’è stata questa opportunità alla Regione con Jole Santelli e poi con Occhiuto, che ho colto. Sono stato fortunato a cavalcare gli eventi ed è andata bene”. E più recentemente, Mancuso ha precisato: “La Lega è stato l’unico partito che mi ha offerto questa opportunità di candidatura. Sono stato due volte il più votato della Lega, e anche qui è andata bene”. In generale, sul centrodestra per il presidente del Consiglio regionale: “Ci sono declinazioni diverse su alcuni problemi. In democrazia non penso che tutti la pensiamo allo stesso modo. Sui grandi temi, si trova sempre la quadra”.

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CON OCCHIUTO INIZIATO UN PERCORSO CHE DARA’ RISULTATI NEI CINQUE ANNI, SULLA SANITA’ CI VUOLE TEMPO. SERVE CHE LA CALABRIA CRESCA IN REPUTAZIONE

Arrivando all’attualità amministrativa della Regione a guida centrodestra, Mancuso spiega: “La Regione è quella che abbiamo ereditato dalle precedenti Amministrazioni. Stiamo facendo di tutto, ci stiamo impegnando a che le cose vadano meglio affrontando tutti i problemi: dalla sanità all’economia, dal turismo all’enogastronomia fino alla cultura. Quelle che sono le risorse della regione. Abbiamo iniziato un percorso che spero al termine dei cinque anni possa dare i propri frutti”.

Alla domanda sulle aspettative della sanità, spiega: “Grandi salti di qualità non se ne vedono perché è una cosa normale. Non è che la sanità possa essere cambiata e stravolta dall’oggi al domani. Voi, come ben sapete, veniamo da circa tredici anni di commissariamento. E non è finito, è cambiato il sistema. Vuol dire che il commissario è diventato il presidente della Giunta Roberto Occhiuto. Tredici anni di commissariamento vuol dire che ci sono dei problemi che, piano piano, cercheremo di risolvere. Io penso che Occhiuto si stia impegnando al massimo su questo settore, su cui ci ha messo la faccia. Penso non stia facendo cose buone, ma ottime. È chiaro che per vedere risultati sul territorio ci vorrà un po’ di tempo”.

Il presidente Mancuso ha insisto su un punto nodale per la riscossa della Calabria: ““Non basta il bel mare, le località affascinanti e i panorami. Dobbiamo ridisegnare la Calabria sugli uomini. Ancora la nostra reputazione ne risente. C’è un gap reputazionale fra Nord e Sud e fra Nord e la Calabria che è ancora importante. In un primo momento dobbiamo occuparci di riconquistare credibilità nei confronti di chi in Calabria deve arrivare. Dobbiamo riscrivere la storia e invertire il trend di una Calabria poco affidabile”.

L’AZIENDA DULBECCO ANDAVA FATTA E NON POSSIAMO LEGITTIMARE LE RENDITE DI POSIZIONE. CON LA CALABRIA ULTIMA IN TUTTE LE CLASSIFICHE IL BECERO CAMPANILISMO NON LO CONDIVIDO

L’Azienda ‘Dulbecco’ rimane un punto fermo di questa legislatura. Il presidente Mancuso rivendica: “La legge sull’integrazione degli ospedali di Catanzaro, come sa, l’ho proposta io, portando la mia firma. Penso che fosse una legge che andava fatta. Non dimenticate che era una legge già proposta nelle due precedenti legislature, da altri consiglieri regionali. E il governo le bocciò. Era un obiettivo non solo del centrodestra, ma lo è stato anche del centrosinistra a guida Oliverio. Era una cosa andava fatta. Lo richiedeva il Tavolo Adduce da quindici anni. Andava fatta sia per dare maggiore forza alla sanità calabrese, e catanzarese in particolare, e sia perché la creazione di un’azienda con 850 posti letto, con un nuovo pronto soccorso, con altri reparti che oggi non ci sono darà la possibilità a molti calabresi di limitare la migrazione sanitaria. Allo stesso tempo, daremo modo all’Università di Catanzaro di affermarsi e consolidarsi perché si darà modo di creare nuove scuole di specializzazione e si darà modo alla facoltà di medicina di rafforzarsi”.

Alla domanda sul contrasto Catanzaro-Cosenza su medicina, dice: “Chi basa la politica su un becero campanilismo, secondo me, sbaglia. Non lo condivido, anche se lo posso giustificare. Ognuno fa politica con gli argomenti che ritiene utili al territorio e alle proprie aspirazioni. Onestamente, al cospetto di una regione che è l’ultima d’Italia e l’ultima d’Europa, basarmi sul campanilismo fra province è lontano dal mio modo di fare politica. Per me la Calabria è una. Tornando all’esempio dell’università: la facoltà di medicina di Catanzaro, nel 2019, aveva 250 posti mentre nel 2020 sono stati 300 e nel 2023 sono 320 (più altri 14 posti per gli stranieri). Nonostante sia stata istituita la facoltà a Cosenza, che rimane con 68 posti. Ben venga questo tipo di concorrenza che non può farci che bene”.

E, restando nell’ambito della Dulbecco, sullo strisciante contrasto fra universitari e ospedalieri, Mancuso afferma: “Molto dipenderà dalla politica sanitaria di chi è chiamato alla guida della nuova azienda unica. Che ci siano personaggi che vogliono difendere rendite di posizione, questo è indubbio. Ma c’è in tutti i settori. Penso che alla fine prevarrà il buon senso. Prevarrà il merito. L’attività di cura che finora ha fatto l’ospedale Pugliese non è paragonabile a quella del Mater Domini, così come viceversa l’attività didattica. Io penso che si possano integrare. Prendiamo l’esempio di Ostetricia e Ginecologia, che funziona bene, è già da tempo integrato. C’è qualcuno che la pensa diversamente. Adesso, alcuni stanno vedendo come impugnare il protocollo d’intesa remando contro perché, probabilmente, vuole difendere rendite di posizione”. Mancuso spiega ancora: “Catanzaro può benissimo diventare il centro della sanità calabrese. Se noi domandiamo a qualcuno delle regioni del Nord: Catanzaro che città è? Non sanno che c’è l’università e forse neanche che c’è il mare. Cominciamo a far diventare Catanzaro la città della buona salute e ancorata alla facoltà di medicina. Anche questo può dare grandi risvolti all’economia del territorio”.

 

COMUNE CATANZARO. FATTE MOLTE PROMESSE MA FINORA NON VEDO RISULTATI, ESCLUDO ACCORDI CON FIORITA

‘Scendendo’ sul fronte del Comune di Catanzaro, Mancuso dice: “Ognuno cerca di fare il suo. Ci sono state delle promesse durante questa campagna elettorale da parte della compagine politica che ha vinto, nel senso che avrebbe risolto in pochissimo tempo i problemi, come il depuratore. Problemi che ci ritroviamo, che si devono risolvere ma gli stessi vogliono che siano risolti dalla Regione. I fondi li sta mettendo la Regione, i lavori probabilmente li farà la Regione. Così è facile fare politica, se delego gli altri ciò che devo fare io. Piuttosto bisogna mantenere le promesse. Volevamo una città più pulita, più a misura d’uomo, con un depuratore funzionante ma io non vedo ancora queste cose. Sono tante le incompiute in questo primo periodo di Amministrazione Fiorita. Come sapete, io cerco di dare il mio contributo. L’ho dato sullo stadio. Sono sicuramente al servizio della città, ma penso ci debba essere una presa di coscienza e un cambio di passo da parte dell’Amministrazione comunale”. Sull’eventualità che lo stesso Mancuso possa avallare accordi con Fiorita per il rimpasto di Giunta, il presidente dell’Assemblea legislativa regionale assicura: “E’ escluso completamente. Ho costituito il gruppo della Lega in Consiglio comunale. Alcuni consiglieri, eletti nelle mie liste, non hanno inteso farne parte e sono andati nel Misto. C’è una posizione netta e distinta. Nella mia qualità e per le mie funzioni istituzionali sono sempre stato e sarò sempre a disposizione del Comune, però a livello politico: ha vinto Fiorita e deve governare Fiorita”. E poi aggiunge sull’ipotesi di un appoggio di Donato a Fiorita, con una nota di sarcasmo: “Sarà l’unico caso in Italia che tre candidati a sindaco si mettono insieme per il bene della città. Penso potremmo passare alla storia”.

IL COMUNE MI HA CHIESTO UNA MANO PER IL FINANZIAMENTO DEL CERAVOLO. LO STADIO NUOVO? BISOGNA ASCOLTARE TIFOSI E CITTADINI

In queste settimane, a Catanzaro il tema centrale è la promozione in Serie B della squadra di calcio e lo stadio. Mancuso ricorda: “Catanzaro è balzata agli onori delle cronache per il calcio tanti anni fa. Questo ci è mancato per troppo tempo. Arrivare in Serie B, vuol dire che si parlerà di nuovo di Catanzaro. Questo è un merito del presidente Noto, che ha saputo coniugare organizzazione con competenza”.

Sull’ipotesi di un nuovo impianto ha detto: “Lo stadio nuovo, non lo so? L’Amministrazione comunale mi ha chiesto personalmente una mane affinché sia messo a norma lo stadio esistente e abbiamo stanziato i primi tre milioni di euro per garantire di fare il campionato. Altri sei milioni ci saranno successivamente, ricordando che a competizione in corso difficilmente si potranno realizzare dei lavori. Sullo stadio nuovo, non lo so. Le società sono in ottica di stadio di proprietà, almeno per chi vede un’ottica guadagno. Non so se Catanzaro possa sostenere uno stadio di proprietà o se sia del tutto legittimo un finanziamento a uno stadio che poi viene affidato a dei privati. Abbiamo l’esempio di Firenze che probabilmente non sarà più finanziato con fondi PNRR. Abbiamo anche i porti che non sono più finanziati alle amministrazioni locali perché poi sono affidati a privati. Quindi, bisogna vedere costi e benefici per la Pubblica Amministrazione e di legittimità dei finanziamenti. Inoltre, bisogna vedere se la città ha voglia di spostare uno stadio storico fuori dal centro. Penso si possa pensare di fare dei lavori di ammodernamento sull’attuale e risolvere dei problemi di mobilità. Sta agli addetti ai lavori, alla società e all’Amministrazione comunale fare delle scelte, io sono per ottimizzare le scelte. Ripeto, svuotare la città dello stadio potrebbe creare un problema, pur se l’impianto esistente può essere utilizzato per le giovanili e altre manifestazioni. Bisogna chiedere ai tifosi e ai cittadini”.

LA PROCURA GUIDATA DA GRATTERI STA OTTENENDO GRANDI RISULTATI

Altro capitolo è dedicato ai risultati ottenuti dalla Procura di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri. “La lotta alla criminalità e al malaffare deve essere la via principale da percorrere, da perseguire e da favorire. La politica – ha detto Mancuso - deve essere di buon esempio e cercare di fare cose buone, stando lontana da determinati ambienti e da stimoli che non sono sempre legittimi. Penso che la Procura, guidata da Gratteri, stia ottenendo grandi risultati”. 

 

SULL’IMMIGRAZIONE DEVE INTERVENIRE L’EUROPA E TRATTENIAMO I GIOVANI MIGLIORANDO REPUTAZIONE E BUROCRAZIA

Nella lunga intervista sono stati toccati altri grandi temi: “Sull’immigrazione è l’Europa che deve prendere coscienza che la Calabria non può diventare punto di riferimento per gli sbarchi. Abbiamo bisogno di aiuto e coordinamento. Abbiamo bisogno di sostegni economici importanti”.

Mentre sui giovani calabresi ha ricordato: “Un milione di giovani ha lasciato il Sud. Da un punto di vista economico bisogna fare il salto di qualità. Bisogna consentire che si possa investire nel Mediterraneo e che lo si possa fare in Calabria, con una reputazione migliore. Ci vuole uno sforzo anche sulla burocrazia. Un esempio: se il retroporto di Gioia Tauro fosse costruito si risolverebbero molti problemi di occupazione”.    

   

 

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