Intervista all'assessore Lazzaro (Politiche sociali): "Creare a Catanzaro le condizioni per una visione d’insieme”

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images Intervista all'assessore Lazzaro (Politiche sociali): "Creare a Catanzaro le condizioni per una visione d’insieme”
Venturino Lazzaro, assessore alle politiche sociali
  09 agosto 2022 06:58

di ENZO COSENTINO

Il dott. Venturino (da Bonaventura) Lazzaro è stato uno dei primi nomi che il Sindaco Fiorita, in previsione di una sua affermazione nella corsa per Palazzo de Nobili, ha opzionato per la sua squadra di governo. E per le deleghe lo ha posizionato subito nello spazio delle “politiche sociali”.

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Un assessorato che deve misurarsi quotidianamente con le realtà del “bisogno” della gente. Dal punto di vista sussidiario e più diffusamente anche della tutela della salute. Il dott. Lazzaro vanta nel campo del welfare una lunga e collaudata esperienza professionale.

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E’ risaputo il suo impegno di oncologo, per tanti anni  nel Dipartimento di Oncoematologia del “Pugliese-Ciaccio” con ruoli di responsabilità. E’ stato uno dei fondatori della Associazione Calabrese Malati Oncologici. Lazzaro è anche apprezzato dagli ambienti culturali del Capoluogo per essere il presidente del Circolo “Augusto Placanica”. Attualmente dirige l’Hospice “San Vitaliano”. Ora si cimenta a realizzare “cure” per un welfare efficiente ed efficace per Catanzaro. Lo abbiamo intervistato.

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Assessore Lazzaro, politiche sociali e tanto bisogno di socialità a Catanzaro. In  particolare cosa manca?

“Manca una visione di insieme della città. Siamo ancora portati a pensarla nelle sue diversità e nei suoi quartieri isolati come compartimenti stagni senza un filo conduttore che li tenga insieme. Manca un’idea di sviluppo condivisa, continuando a discutere se Catanzaro sia una città a vocazione impiegatizia, o commerciale, o turistica, o altro. E in tutto questo dimentichiamo le immense potenzialità (penso al Porto o all’Università) che darebbero il via ad uno sviluppo formidabile e sostenibile per tutta la città, mentre noi continuiamo a considerare la Marina e Germaneto come quartieri autonomi e a sè stanti.”

La delega che le è stata affidata in un certo senso la pone al centro della squadra di Governo. Dovrà dialogare quotidianamente con i colleghi di Giunta e conciliare i bisogni di un mondo complesso: dall’infanzia ai  giovani agli anziani. Cosa farà per i sostegni al reddito?

“Il dialogo con i colleghi e con gli altri Assessorati costituisce un metodo di lavoro per tutta la squadra di Governo, ma in effetti forse proprio le Politiche Sociali non possono immaginare un processo che non preveda una stretta collaborazione e contatti continui. Basti pensare alla complessità dei bisogni delle fasce più fragili per capire che una sinergia tra Assessorati è un passaggio obbligato. Il sostegno al reddito è di natura Statale (reddito di cittadinanza) e a noi spetta il compito di selezionare i beneficiari, ma altre forme di sostegno sono al momento disponibili come l’accesso ai Centri Polifunzionali per disabilità di varia natura, o l’accesso agli asili-nido e altre forme di inclusione sociale, che in pratica possono rappresentare forme di sostegno economico per famiglie fragili.”

La sua consolidata esperienza professionale le consentirà, sicuramente, di dare un apporto sostanziale alle problematiche della salute, settore in cui l’Amministrazione può e deve intervenire. A Catanzaro c’è bisogno di welfare per la salute?

“Questo è un punto nevralgico che  mi sta particolarmente a cuore. Per motivi professionali mi sono sempre trovato a contatto con la fragilità, che in questa nuova veste mi trovo adesso ad affrontare non solo dal punto di vista della salute. Un tessuto sociale precario, al manifestarsi di una patologia importante impiega poco a manifestare anche fragilità economica, fragilità psicologica e problemi di inclusione sociale e lavorativa. Ecco quindi che una sinergia tra il supporto socio-assistenziale e socio-sanitario sono un traguardo da perseguire e possibilmente raggiungere in tempi ragionevoli”.

Quanto può essere importante un costante dialogo con le organizzazioni  onlus per portare avanti un programma di politiche sociali?

“Lo considero un passaggio indispensabile. Il Welfare non si fa da soli, né si può fare a prescindere dalle Associazioni che sono a stretto contatto con i destinatari delle nostre politiche e delle nostre decisioni. Su questo punto ritengo di essere partito col piede giusto, avendo già più di un’occasione di incontro alle spalle, e altre già programmate nel brevissimo periodo.”

Politiche sociali anche con tanta cultura?

“Senza Cultura non si va da nessuna parte. La Cultura di una comunità è il collante e l’elemento comune che dà un indirizzo e una motivazione sia alle politiche sociali che a ogni altra forma di gestione del territorio e della socialità. Solo sapendo chi siamo e da dove veniamo possiamo immaginare dove andare e,  soprattutto, perché. La Cultura è il primo elemento di promozione e integrazione sociale. “

Assessore, sta lavorando ad un progetto particolare?

“Ne abbiamo già parlato in una domanda precedente. Il primo progetto è quello di promuovere una integrazione tra supporto Assistenziale e supporto Sanitario. Confido molto nella collaborazione con i miei colleghi della Sanità locale. L’altro progetto, ancora astratto, è quello di guardare alla inclusione sociale di fasce di nostri concittadini ancora lontani da una vera integrazione con la vita cittadina. Ma questo è un capitolo vasto e importante sul quale è ancora necessario qualche passo nel campo della ricognizione della situazione reale.”

A budget - cioè a soldi da spendere - come è messo il suo assessorato?

“Ci sono stanziamenti importanti, tutti finalizzati, che se ben spesi e utilizzati potrebbero farci fare un passo in avanti davvero notevole. Sembra impossibile ma è difficile spenderli, per difficoltà a inseguire scadenze che si fanno arrembanti e che si fa fatica a rispettare anche a causa della grave carenza di personale che ci affligge. Riguardo alla spesa corrente o a fondi disponibili per progetti nuovi e non programmati, siamo praticamente a zero. E’ stato difficile anche reperire le poche centinaia di Euro necessari per far partire il nostro recente programma “S.O.S. Caldo” per un Pronto supporto agli anziani a rischio solitudine nel mese di agosto”.

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