Intimidazione a Valle del Marro, Sibio (Legacoop): «Aggressione inaccettabile»

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Lorenzo Sibio

Il presidente delle Cooperative calabresi: «Siamo al fianco dei giovani cooperatori: siamo una comunità unita contro le mafie».

  07 luglio 2025 16:03

«Apprendiamo con sgomento quanto accaduto nei giorni scorsi a Gioia Tauro, dove un incendio di origine dolosa ha completamente distrutto il raccolto di grano di una coltivazione biologica gestita dalla cooperativa sociale Valle del Marro in località Pontevecchio, su un terreno confiscato alla ‘ndrangheta. Questo è il quarto attacco nel giro di poche settimane, dopo i furti agli impianti irrigui destinati alle coltivazioni di kiwi e clementine, sempre gestiti dalla cooperativa».

È quanto si legge in una nota di Legacoop Calabria che esprime la più ferma condanna per i gravissimi atti intimidatori che non colpiscono solo l’agricoltura biologica, ma l’intero tessuto della legalità democratica e dell’inclusione socio-lavorativa costruita in questi anni sui beni confiscati alle mafie: «Siamo di fronte a un’aggressione inaccettabile contro chi, da oltre vent’anni, opera con coraggio e dedizione sui beni liberati dalle mafie, offrendo opportunità concrete di lavoro dignitoso e sviluppo sostenibile. Questi atti vili mirano a intimidire, ma noi rispondiamo con determinazione: Legacoop Calabria sta accanto alla cooperativa Valle del Marro, pronta a offrire ogni sostegno necessario per ripartire, a fianco delle autorità nella richiesta di un’indagine tempestiva ed efficace, affinché i responsabili siano assicurati alla giustizia», ha detto il presidente Lorenzo Sibio.

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«Esprimiamo il nostro pieno sostegno ai giovani cooperatori della Valle del Marro- aggiunge -, esempio di coraggio e impegno civile. La loro scelta di restare e costruire legalità dove prima dominava l’illegalità è per noi un faro. Non arretreremo di un centimetro, e chi semina paure troverà solo solidarietà, comunità e rinnovato impegno. Legacoop manifesta solidarietà piena alla cooperativa Valle del Marro, sostenendo la sua attività come presidio di legalità e di rinascita sociale. Riteniamo fondamentale che le istituzioni – locali, regionali e nazionali – si attivino con urgenza per proteggere queste esperienze virtuose, contrastando ogni forma di intimidazione mafiosa. In un territorio dove la mafia ha storicamente provato a soffocare la speranza e l’economia civile, queste realtà rappresentano l’alternativa, la rinascita e la possibilità di un futuro migliore».

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