Intimidazioni ai sindaci: la giornata di studio in prefettura con magistrati, professori ed esperti (LE INTERVISTE)

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  29 giugno 2021 14:50

"Gli atti intimidatori si subiscono o perché si è collusi o perché si è integralisti. Io ricordo che appena insediato avevo previsto un aumento degli atti intimidatori e poi la storia mi ha dato ragione". È quanto ha detto il Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri partecipando ad una giornata di studio che si è svolta presso la Prefettura di Catanzaro dedicata appunto agli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali. L'iniziativa è avvenuta alla presenza di: Francesco Candia, presidente Anci Calabria; Preside Facoltà di Giurisprudenza Umg Catanzaro, professore Geremia Romano;  Procuratore Repubblica Catanzaro Nicola Gratteri, Prefetto della provincia di Catanzaro,  Maria Teresa Cucinotta;  questore di Catanzaro; Comandante provinciale dei carabinieri di Catanzaro; Comandante provinciale Gdf.
Durante la giornata di studio si è discusso delle strategie di prevenzione e contrasto in un quadro di collaborazione interistituzionale. 
Il Prefetto ha evidenziato il trend in crescita delle intimidazioni in Calabria che resta al quinto posto nella classifica nazionale.
Il prefetto di Catanzaro ha spiegato il ruolo dell'osservatorio allo scopo di monitorare e tenere alta l'attenzione sulle intimidazioni. "Le Prefetture invia dati trimestrali agli amministratori locali che hanno un ruolo fondamentale. Di fronte ad amministratori pubblici che rispettano le regole ve ne sono altri che sono condizionati dalle mafie. L'osservatorio regionale della Calabria ha lo scopo di favorire la promozione della legalità affinché la cultura della legalità si radichi" ha detto il Prefetto di Catanzaro che sottolineato la necessità della denuncia.



Gli interessi delle mafie sono anche relativi a settori pubblici quando il controllo degli uomini è fondamentale, ha spiegato il Prefetto Cucinotta che ha parlato dell'allarmante quadro delle infiltrazioni pubbliche come è stato evidente nell'operazione Rinascita Scott. 

"Tra i punti più problematici dell'individuazione dei gesti intimidatori c'è la scarsa collaborazione delle vittime. Si ha la percezione che l'obiettivo delle mafie sia quello di rendere visibile il rapporto di soggezione degli enti locali alle mafie.  Lo scioglimento degli enti locali è un mezzo indispensabile a cui ricorrere quando gli altri tentativi sono falliti" ha aggiunto il Prefetto.

"In Calabria sono 15 i comuni sciolti per mafia, gli atti intimidatori nel 2019 vedono in Italia  prima la Sicilia seguita dalla Lombardia, quinta la Calabria.  Nel 2020 sono stati 623 atti intimidatori in Italia, la regione con più segnalazioni è la Sicilia mentre la Calabria è quinta com 51. Nel 2021 il trend è in aumento nel primo trimestre, 38 eventi in Lombardia. L'elemento comune è che molti episodi non sono denunciati" ha aggiunto il Prefetto di Catanzaro.

"Dobbiamo stare attenti a non generalizzare,  gli atto intimidatori possono avvenire per due motivi: o perché si è realmente conto il malaffare o perché durante la campagna elettorale si è scesi a patti e ci si è seduti intorno al tavolo senza rispettare i patti" ha detto Gratteri." Bisogna saper analizzare i numeri, se siamo quarti o quinti per atti intimidatori non significa nulla se non lo rapportiamo agli abitanti.  15 Conuni sciolti per mafia in una Calabria con 2 milioni di abitanti è tantissimo. Catanzaro sul tema degli atti intimidatori sarà una delle due province capofila. Voglio però dire che su 30 sindaci invitati oggi qui un terzo non di è presentato. Una cosa grave, al tavolo ci sono tra i migliori uomini dello Stato considerato dal Ministrero, della guardia di finanza.  Basta fare le vittime,  se non di ha il coraggio non si fa il sindaco" ha detto Nivola Gratteri. " Vecchie gestione resistono ed è nostro compito dire cgd questa gestione non esiste più.  Nei Conhnj sciolti per mafia servirebbe mettere Commissari 24 ore di 24 per evitare che i cittadini abbiano nostalgia dei vecchi

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