di STEFANIA PAPALEO
Aveva assunto da poco dei psicofarmaci per combattere l'ansia. E sarebbe stata proprio l'alterazione psico-fisica causata da quel Benzodiazepine a farle perdere il controllo dell'auto, condotta a velocità non adeguata alle condizioni della strada. Così, imboccato un passaggio troppo stretto, avrebbe investito un pedone che si trovava a ridosso del margine della carreggiata in procinto di attraversare, urtandolo con lo specchietto retrovisore del lato destro dell'auto e facendolo così cadere al suolo.
Omicidio stradale è l'accusa che ora le muove la Procura della Repubblica di Catanzaro, per mano del sostituto procuratore Chiara Reale, che ha chiuso le indagini sulla morte di Carlo Sestito, deceduto il 7 settembre del 2019, dopo ben 50 giorni di ricovero presso l'ospedale "Pugliese" di Catanzaro, dove lo avevano trasferito nell'immediatezza dell'incidente avvenuto il 19 luglio del 2019.
L'indagata, una donna di 62 anni originaria di Serra San Bruno ma residente a Milano, avrà adesso venti giorni di tempo per difendersi nelle sedi opportune, affiancata dal difore di fiducia, l'avvocato Angela La Gamma
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