Cara, gentilissima Valentina, a volte anche impertinente nelle risposte, andando per caso sulla Nuova Calabria mi ha incuriosito la rubrica che curi. Leggendo le lettere che ti hanno inviato lettrici e lettori mi son chiesto “perché non prospettare a Valentina il mio caso?”. Apparentemente di normale routine sentimentale, ma non è così. Mi sono complicato la vita. Mi chiamo Filippo, 40 anni. Abito a Catanzaro per motivi di lavoro –sono rappresentante di commercio alle dipendenze di un rinomato marchio alimentare- e opero in tutta la regione. Mi sono cacciato in una situazione apparentemente “allegra” magari lo è stato all’inizio, ma oggi non è cosi. Due donne, sposate, mie clienti che gestiscono entrambe un alimentare in due paesi confinanti della provincia di Catanzaro, si sono invaghite di me. Per un paio di mesi tutto è andato liscio e in giorni diversi le due donne venivano a Catanzaro per trascorrere insieme ore di fuoco. L’altro giorno una delle due, la più giovane, dopo ore di passione mi ha confessato che il marito sospetta la nostra tresca e che mi aspetta al varco. Ho preso informazioni sull’uomo tradito dalla moglie: è un attaccabrighe e anche violento. Ho veramente timore di andare a visitare i clienti del suo paese. Che faccio? Grazie per il consiglio che mi darai. Filippo.
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Storia boccaccesca la tua, caro Filippo, sempre che non sia inventata. Cioè che non sia un “film” tutto tuo. Se è reale l’hai combinata grossa. Specie se anche il marito dell’altra cliente dovesse scoprire che l’elegante e ciarliero rappresentante dal quale si fornisce di pasta e altri generi se la spassa con la sua matura mogliettina. Resteresti stretto fra una morsa di due mariti con il dente avvelenato e potrebbero anche morderti. Corri un brutto rischio, insomma. Fatti traferire subito in altra regione dal tuo datore di lavoro e confidati con lui. Io più di tanto non posso dirti. Ciao, Valentina
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