Isola ecologica di Carlopoli in pessime condizioni, il gruppo UCC interroga il sindaco

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L'isola ecologica di Carlopoli
  22 novembre 2019 15:27

di MASSIMO PINNA

Un’isola ecologica incustodita, non recintata, in pessime condizioni igienico-sanitarie.

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Si tratta dell’impianto di Carlopoli, per il quale, il gruppo consiliare di “Uniti per Carlopoli e Castagna” con il capogruppo Emanuela Talarico, e i consiglieri Salvatore Aiello e Carlo Sacco, hanno presentato una interrogazione scritta ed urgente al sindaco di Carlopoli, Mario Talarico “per sapere se l’Isola Ecologica rispetti i requisiti imposti dalla normativa di settore e, in particolare, dal DM 8 Aprile 2008 e relativi allegati in premessa indicati, ivi compresi i pareri dell’Ente Provinciale in materia ambientale, la valutazione di impatto ambientale (VIA). Se la documentazione fotografica ivi allegata rappresenti l’effettivo ed attuale stato dei luoghi; quali provvedimenti del caso concreto si intendano adottare in caso di mancato rispetto della suddetta normativa. Con richiesta espressa di valutare se quanto sopra esposto evidenzi illeciti di natura amministrativa e/o contabile e/o penale, con conseguente dovere di intervento/denuncia alle competenti Autorità”.

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Insomma, afferma Talarico, in merito, “il dm 8 aprile 2008 impone il rispetto di precisi requisiti tecnico gestionali, volti a prevenire rischi per l'inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo, nonché ad evitare emissioni di rumori e di esalazioni maleodoranti. Vista la pessima condizione igienico-sanitaria in cui versa l’isola ecologica chiediamo sindaco di chiarire se il sito rispetti i requisiti di legge puntualmente indicati nel testo dell'interrogazione e soprattutto, nel caso in cui vengano riscontrate inidoneità, quali siano i provvedimenti concreti che intende adottare”. La storia è questa. “Stando a quanto riferito in svariate segnalazioni corredate da documentazione fotografica pervenutaci da cittadini di codesto Comune, si apprende che l’Isola Ecologica si presenterebbe incustodita, non recintata, in pessime condizioni igienico-sanitarie, pertanto produttiva di emissioni maleodoranti che attirano animali di ogni specie, portatori di possibili infezioni all’uomo (insetti, ratti, cani, gatti”)".

Dunque, “preso atto che i requisiti tecnico gestionali e strutturali imposti dalla normativa di settore sono disciplinati dal DM 8 aprile 2008 che impone che “Il centro di raccolta deve essere allestito nel rispetto di tutte le norme vigenti in materia di tutela della salute dell’uomo e dell’ambiente, nonché di sicurezza sul lavoro. Le operazioni ivi eseguite non devono creare rischi per l’acqua, l’aria, il suolo, la fauna o la flora, o inconvenienti da rumori o odori né danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse”, e di conseguenza, considerato che, “il corretto funzionamento dell’impianto e la limitazione degli inconvenienti connaturati all’attività, ivi svolta, è intimamente ed inscindibilmente correlato al rispetto dei requisiti tecnico gestionali descritti nella normativa di settore e alle condizioni del sito stesso; e che le segnalazioni giunte dai cittadini e la documentazione fotografica ivi allegata rendono ragionevolmente presumibile che i requisiti tecnico gestionali previsti dalla normativa de qua potrebbero non essere rispettati da anni”. In conclusione, “è storia nota a tutti che l’isola ecologica, su espressa autorizzazione del primo cittadino, fu per mesi utilizzata quale discarica di inerti e materiale di risulta".

"È altresì noto che si è posto rimedio a tale scempio solo in seguito agli interventi degli scriventi. Ad oggi, in ogni caso, la situazione non risulta adeguata alle prescrizioni normative, arrecando danno alla nostra comunità”.

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