Italia Nostra Catanzaro scrive alla Soprintendenza: "Tutelare il nostro patrimonio"

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Elena Bova
  29 ottobre 2022 09:37

Italia Nostra Catanzaro ha scritto questa lettera alla Soprintendenza di Catanzaro - Crotone per evidenziare "la cronica disattenzione della stessa alla nostra città che continua a subire profonde ferite al suo patrimonio storico archeologico. Questo, non solo non viene tutelato come dovere, ma  dimenticato e spesso distrutto. Ci siamo battuti assieme al Comune a chè l'istituenda sede  della soprintendenza avesse sede a Catanzaro capoluogo di Regione cosi come in tutta Italia. Abbiamo perso. Ora chiediamo un incontro urgente per impedire ulteriori danni ai beni culturali della nostra città".

 

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La scrivente Sezione di Catanzaro di Italia Nostra, attiva da più di sessanta anni - essendo stata costituita nel lontano 1961, dopo appena cinque anni dalla fondazione a Roma dell’Associazione Nazionale – pur essendosi impegnata, nel tempo, nello svolgimento di iniziative di respiro regionale e nazionale (la più recente ha riguardato la riuscita campagna di raccolta firme a sostegno della petizione alla Regione Calabria – cui è stata ufficialmente consegnata – per la moratoria degli impianti eolici, in difesa del patrimonio culturale e del paesaggio), per ovvie ragioni di competenza territoriale ha principalmente rivolto le proprie attenzioni e azioni in favore della città capoluogo di regione che, come noto, è l’unica in Italia a non essere sede di alcuna Soprintendenza e nemmeno del Segretariato Regionale ubicato, come lei certamente saprà, nel Comune di Borgia.

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Sottoponiamo alla sua attenzione le predette anomalie, non animati da spirito campanilistico bensì per rappresentarle, da una parte, le difficoltà che la scrivente Sezione incontra per intrattenere utili rapporti con gli Uffici periferici del MiC, dall’altra, per sottolineare come questi poco invidiabili primati siano tra le principali cause che hanno determinato, a nostro avviso, lo scarso livello di cura che il MiC ha riservato e riserva alla città di Catanzaro, in termini di vigilanza, indagine, tutela e valorizzazione del suo rilevante e diffuso patrimonio storico-culturale e archeologico.

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Ciò nonostante, questa Sezione non ha mai abbassato la guardia e, per esempio, in questi ultimi anni, per ben due volte ha dovuto presentare esposti alla Procura della Repubblica di Catanzaro per segnalare la presunta commissione di reati, in relazione ad altrettanto presunte omesse o insufficienti attività di controllo da noi ritenute necessarie per tutelare, ai sensi del Codice dei Beni Culturali, il patrimonio storico-culturale edificato della città e l’integrità del suo paesaggio urbano. Ma altri episodi - verificatisi in tempi recenti o relativamente recenti – sembrerebbero avvalorare la tesi del disinteresse. E che ci pongono in stato di apprensione.

Poco o nulla si sa, infatti, se non da indiscrezioni o congetture giornalistiche non avvalorate da vostre dichiarazioni ufficiali, degli esiti delle più recenti campagne di scavo condotte nelle immediate periferie di Catanzaro che, invece di costituire il fulcro su cui far leva per avviare la rilettura storicoarcheologica del territorio catanzarese, hanno subito drastici e inauditi ridimensionamenti. Campagne che spesso sono state frettolosamente interrotte (è il caso dell’archeologia preventiva Mail catanzaro@italianostra.org Pec elena.bova.pdjo@cz.omceo.it per la Costruzione dell’Edificio della Giunta Regionale che registrò la sospensione della campagna di scavo per l’urgenza di riprendere i lavori edilizi) o di cui si paventa anche la revisione peggiorativa dei progetti di valorizzazione (è il caso dell’archeologia preventiva per la realizzazione della Metropolitana di Superficie, i cui saggi, unitamente a quanto già emerso, hanno accertato la diffusa presenza, a diversi livelli di profondità, di testimonianze archeologiche estremamente interessanti tali da suggerire l’esistenza di insediamenti umani molto vasti e di epoche remote). Né, tantomeno, è dato sapere dove “riposino” gli innumerevoli ed importanti reperti rinvenuti nel territorio del Comune di Catanzaro, se gli stessi siano stati adeguatamente inventariati, catalogati e sottoposti a studi, e perché e con quali didascalie – in particolare se contengano puntuali informazioni sul luogo della scoperta - alcuni vengano esposti in Musei di altre città, con ciò determinando la perdita del legame identitario tra i cittadini catanzaresi e i “loro” beni culturali, intesi come segni visibili e tangibili della loro storia.

Analoghe lagnanze ci sentiamo di avanzare in ordine ad altre “disattenzioni” e, per così dire, “superficialità” che caratterizzano il disinteresse che riservate alla città di Catanzaro.

Ci riferiamo – per citare le ultime - alle mancate risposte sia alla nostra istanza dell’aprile 2021 di accesso agli atti ai sensi della L. n. 241/1990 e del d.lgs. n. 33/2013 per la struttura conventuale del secolo XVI dei Padri Eremitani di Sant’Agostino in Catanzaro (altrimenti conosciuta come Vecchio Ospedale Civile), in stato di degrado a causa delle mancate manutenzioni che l’Ente Pubblico proprietario avrebbe dovuto eseguire per il costante controllo delle condizioni del bene immobiliare e per mantenerne l'integrità – ad oggi il processo di degrado risulta aggravato da ulteriori cedimenti del tetto - e al centro di mire urbanistiche che ne prevederebbero la demolizione; sia alla lettera dell’aprile 2022 con la quale le abbiamo segnalato una serie di gravi manomissioni arrecate all’antica chiesa di Santa Maria de Vetere Squillacio (attualmente denominata Santa Maria del Mare) ubicata in comune di Stalettì (CZ), la cui fondazione è fissata al VI secolo (probabile ricostruzione dall’XI secolo e rifacimento tardo-settecentesco) e che rappresenta, pertanto, una testimonianza imprescindibile per la storia dei luoghi cassiodorei; sia alle singolari modalità con cui codesta Soprintendenza ha gestito i rapporti con il Comune di Catanzaro in ordine al prospettato intervento di adeguamento sismico/demolizione e ricostruzione dell’ex Scuola elementare Maddalena da adibire ad alloggi da destinare alle Forze dell’Ordine ed alle Forze Armate.

Per quanto evidenziato, vorrà convenire che sono molteplici le questioni di estrema importanza che meritano un approfondimento e sulle quali gradiremmo avere chiarimenti e risposte. Le chiediamo, pertanto, di volere cortesemente fissare un appuntamento nel più breve tempo possibile e, nell’attesa di leggere sue comunicazioni al riguardo, ci è gradita l’occasione per porgere i nostri migliori saluti.

Elena Bova 
presidente sezione di Catanzaro

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