Riceviamo e pubblichiamo la nota firmata da Sezione Scuola Italia Nostra Lamezia Terme, Veronica Lo Giudice, e Sezione Cultura Italia Nostra, Giuseppe Gigliotti.
"L’emergenza ha cambiato la vita di tutti, degli adulti e dei bambini e dei ragazzi, soprattutto di quelli più vulnerabili che, senza scuola e
senza contatti sociali, hanno vissuto in condizioni di isolamento ed emarginazione. La sospensione delle attività scolastiche in presenza
e il ricorso alla didattica a distanza ha fatto aumentare concretamente il rischio di accrescere e stabilizzare le diseguaglianze. Se la
compressione dei diritti è stata necessaria nella fase emergenziale per tutelare la salute, ora la ripresa va programmata operando
adeguati bilanciamenti.
Per le persone di minore età, la necessità di tutelare in via prioritaria il diritto alla salute e di contrastare e prevenire l'emergenza epidemiologica deve essere contemperata con altri diritti, quali il diritto all’istruzione, il diritto di uguaglianza e di non discriminazione, il diritto all’educazione, al benessere e alla socializzazione. Diritti, questi, parimenti riconosciuti e tutelati dalla Convenzione ONU. […] Occorre trovare un nuovo equilibrio. La sfida consiste nel trasformare l’emergenza in una opportunità di miglioramento del vigente sistema educativo. È l’occasione per innovare la scuola mettendo al centro i diritti di bambini e ragazzi e facendo in modo che le misure che li riguardano vengano costruite anche tenendo conto del loro punto di vista, così come raccomandato all’Italia, oltre un anno fa, dal Comitato ONU
Il ritorno a scuola. La ripresa dell’anno scolastico dopo l'estate dovrebbe essere assicurata quanto più possibile con un’attività in presenza. Le relazioni sono fondamentali per lo sviluppo degli studenti e quelle “in presenza” consentono un approccio educativo più ricco. La crescita intellettiva e culturale, specie per i più piccoli, si nutre soprattutto di relazionalità emotiva con i coetanei e con i docenti. È anche per questo motivo che la didattica a distanza non può sostituire totalmente l’insegnamento in presenza. Inoltre, come noto, la didattica a distanza, da sola, comporta il rischio di acuire le differenze sociali poiché presuppone una ampia diffusione di dispositivi, connessioni e materiali. In ogni caso si ritiene importante valorizzare le esperienze fatte in questo periodo mantenendo e, se necessario aumentando, gli investimenti per la didattica a distanza. Questo sia per non farsi trovare impreparati di fronte a possibili futuri cicli di
chiusure scolastiche, ma anche in vista della possibile adozione di un modello misto in cui integrare ore di istruzione in presenza con ore a distanza, da utilizzare in situazioni emergenziali".
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