Jasmine Cristallo: "L’ora più buia per la Calabria è arrivata"
05 novembre 2020 13:14
di JASMINE CRISTALLO*
L’ora più buia per la Calabria è arrivata. La “zona rossa” rappresenta l’ultima certificazione di un fallimento noto a tutti.
E’ scandaloso che i “maggiorenti” del centrodestra calabrese urlino e strepitino per la “collocazione” della Calabria tra le regioni che dovranno applicare più stringentemente le norme dell’ultimo DPCM, imponendo più sacrifici ai calabresi.
Hanno dimenticato - e non è la prima volta che dimenticano - che i parametri applicati, sono ben 21, sono stati definiti e concertati, nei giorni scorsi, dal Comitato Tecnico Scientifico e dai tecnici della Conferenza Stato-Regioni, ovvero dai delegati di tutte le Regioni in quell’organismo di rappresentanza che, come è noto, è la sede del confronto tra il livello del Governo e le stesse Regioni.
Le istituzioni calabresi che ne chiedono l'uscita dovrebbero ricordarselo prima di sparare a salve.
Il meccanismo di concertazione fra Governo e Regioni (peraltro fatto di continui contatti, anche giornalieri) è stato ben spiegato dal Presidente del Consiglio dei Ministri nella conferenza stampa di ieri sera ed è scandaloso che si tenti di sovvertire una verità, semplice ed incontestabile, utilizzando il vecchio e consolidato sistema dello “scaricabarile”.
La verità è un'altra: si certifica il fallimento del centrodestra calabrese che, proprio sulla gestione del pandemìa, ha rivelato i suoi notissimi limiti, limiti che si sono palesati in tutta la loro forza ad una emergenza gravissima e che erano rimasti nascosti soltanto perché la fortuna aveva salvato la nostra regione nella prima ondata.
Ricapitoliamo per i distratti l’elenco dei fallimenti:
– il piano di aumento dei posti letto Covid, quello inizialmente proposto dalla Presidente Santelli, era rimasto in larga misura inattuata e oggi ci ritroviamo ancora in difficoltà ad organizzare gli ospedali;
– la tensostruttura, da allocare a fianco del Policlinico a Germaneto di Catanzaro, con ben 80 posti letto è rimasto un annuncio per lanciare fumo negli occhi;
– la nave crociera messa a disposizione gratuitamente dall’armatore Aponte per le quarantene, mentre si moriva drammaticamente a Chiaravalle Centrale, fu rifiutata senza motivo;
– degli acquisiti diretti, per le forniture di DPI e delle attrezzature per i posti letto di terapia intensiva e sub intensiva della Regione Calabria, con la manifestazione d’interesse di marzo, nessuno è a conoscenza degli esiti e delle somme impiegate nonostante le procedure consentivano velocità ed operatività anche nei pagamenti. Aspettiamo ancora che con trasparenza sia reso noto l'impiego delle risorse pubbliche;
- rimane un “mistero” la mobilitazione generale, anche e non a caso trasversale, sulla utilizzazione come centro Covid dell’ex Villa Bianca di Catanzaro poi miseramente caduta nel vuoto nel volgere di poche settimane: era un diversivo per non utilizzare gli spazi del padiglione C di Germaneto? Aveva “sottesi” interessi paralleli?
Perché fu il solo Commissario Zuccatelli a contestare, nel merito, quella scelta? E perché, ambienti del centrodestra, la ripropongono oggi mentre infuria, di nuovo, la polemica sul padiglione C di Germaneto? Quale soluzione alternativa (e rapida, soprattutto) propongono visto che i reparti dei due ospedali di Catanzaro sono sempre sulla soglia della saturazione?
- cosa ha fatto la Regione Calabria per vigilare e sostenere il Piano antiCovid ,ovvero il DCA 91 dei Commissari al Piano di rientro, che aveva una forte dotazione finanziaria garantita dallo Stato e che consentiva uno strutturale incremento di posti letto di terapia intensiva e di semi-intensiva su tutto il territorio regionale?
– ancor più scandalosamente come mai la Giunta regionale, soltanto il 2 novembre u.s., si accorge che poteva cofinanziare le spese per attrezzature sanitarie utilizzando i fondi europei della programmazione 2014/2020 proprio per implementare il piano ricompreso nel DCA 91?
- avevano la possibilità di fare assunzioni e non l'hanno fatto.
- ultima “perla”: il centrodestra contesta il nuovo “Decreto Calabria” sulla Sanità ma era distratto, assente e latitante quando veniva proposto dal precedente Governo e si trovava all’opposizione in Calabria. Non sarà che già pregustavano di poter nominare i “nuovi” DG delle aziende e non possono fare i loro giochetti che in passato hanno distrutto il servizio sanitario? Il commissariamento centrale non ha finora funzionato ma attenzione a criticare una cura, il male che per decenni ha violentato la sanità calabrese è stata la sua gestione clientelare di cui molti degli attuali esponenti del centrodestra sono stati attori protagonisti. Sempre gli stessi, i senza vergogna che hanno rovinato il diritto alla Salute dei calabresi “in tempi normali” e che la stanno affossando anche adesso in questa fase emergenziale. Mettetevi in quarantena. Isolati a lungo, ma non per il vitus: Per il Bene della Calabria.
Cari Conterranei, basta con l'autocommiserazione, ognuno di noi può scegliere se essere parte del problema o della soluzione.
*6000 Sardine