di JASMINE CRISTALLO
La svendita fallimentare della Provincia di Catanzaro, costretta a cedere tutti i propri beni per tentare di coprire la voragine finanziaria, è lo specchio del sistema politico-amministrativo di un centrodestra che ha piegato la vita degli Enti alle proprie convenienze elettorali e a inconfessabili interessi di potere. Crolla il mito della Provincia bene amministrata, crolla il mito di Abramo che sa tenere i conti in ordine. Lo stato fallimentare della Provincia è una profonda ferita per tutta la comunità di Catanzaro che vede importanti beni pubblici, come i musei e gli stadi, messi all’asta per tappare i buchi di una gestione allegra e disinvolta, se non spregiudicata.
Abramo è il triste liquidatore della Provincia e non può tirarsi indietro davanti alle sue pesanti responsabilità, poiché amministra da quattro anni e non da quattro settimane. La Provincia, anche e soprattutto il suo mandato, è diventata uno stipendificio per i partiti che hanno piazzato negli staff del Presidente personale politico, il cui costo rilevante ha aggravato una situazione già di per sé insostenibile.
I cittadini di Catanzaro non possono girarsi dall’altra parte. Quanto accaduto alla Provincia è gravissimo e accentua la sensazione di disfacimento del Capoluogo, imputabile proprio al centrodestra che ha dimostrato sprezzo per le istituzioni e infinito cinismo per le sue operazioni.
In attesa che si faccia chiarezza in tutte le sedi sulle spregiudicate operazioni finanziarie che hanno ridotto in ginocchio un Ente pubblico così importante, la città reagisca e mandi a casa i protagonisti di tanto sfacelo.
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