di MARCO VALLONE
“Parteciperei nuovamente a Sanremo solo con una cosa in cui credo fortemente, che mi piaccia e che io possa raccontare. Dovrebbe essere qualcosa che faccia parte comunque di questa narrazione che stasera ho portato sul palco, e che possa continuarla in qualche modo”. Arriva dalla Calabria, che l'ha avuta ieri sera come ospite di chiusura della rassegna “Jazz on the rock” alla Scogliera di Pietragrande, forte e chiaro il messaggio di Simona Molinari al Direttore Artistico del 75° Festival di Sanremo, Carlo Conti. Verrà percepito? Lo scopriremo tra qualche mese.
E' ad ogni modo col botto che si è conclusa la prima edizione della fortunata kermesse musicale che si è pregiata della direzione artistica di Andrea Porcelli e Gregorio Aversa. Simona Molinari è stata dinamite, e, con queste premesse, l'esplosività del finale di “Jazz on the rock” è stato abbondantemente garantito. Testimonianza ne sia l'abbondante presenza di pubblico, letteralmente stregato dalla bontà artistica della cantautrice nata a Napoli ma cresciuta a L'Aquila.
Alla fine di un concerto in cui Molinari si è destreggiata tra jazz, swing, pop e funky, mostrando una capacità vocale di livello stellare al punto tale da poter considerare senza alcuna difficoltà la sua voce alla stregua di un quinto strumento musicale (oltre a batteria, basso, tastiera e chitarra che l'hanno accompagnata), la cantautrice e compositrice ha concesso un'intervista ai microfoni dei cronisti.
Relativamente a quale sia stata l'emozione nel poter suonare alla Scogliera di Pietragrande, Simona Molinari, reduce da un tour che sta attraversando, e continuerà ad attraversare, tutta Italia, ha affermato che “ogni sera è un concerto diverso e, come dicevo anche sul palco, questo è il bene della variante x che è proprio il pubblico, che considero un musicista in più senza il quale lo spettacolo non si crea. Stasera c'era un pubblico bellissimo, che ci ha dato questo omaggio con questa standing ovation: un'emozione bellissima. Lo scenario è quello che è, questo posto ha qualcosa di magico e c'erano tante bellissime anime davanti a me”.
Interrogata inoltre su quale sia il sogno che oggi coltiva, Simona Molinari ha sottolineato come il vero sogno di oggi sia “quello di non perdere mai l'entusiasmo, non cadendo mai vittima del disincanto e del momento in cui non credi più in niente. Per cui, mi riferisco all'entusiasmo che mi porto oggi nel credere nel bello, e nel cercare di farlo nella mia vita, nel mio piccolo, col mio strumento. Spero di poterlo fare il più a lungo possibile, questo è il sogno di tutta la mia vita”. Per quanto riguarda invece quelle che saranno le prossime tappe artistiche della sua carriera, la cantautrice ha fatto presente come non sappia dare una risposta precisa: “Io vado così dove mi porta il cuore. Il 13 Settembre uscirà un brano su Spotify, che è un remix, in chiave elettropop, elettrojazz”.
Per quanto concerne possibili ricette da utilizzare per avvicinare i giovani al jazz o al blues, Simona Molinari ha sottolineato come non sia in possesso di formule magiche: “La ricetta non ce l'ho, però, per quella che è la mia esperienza, io penso di aver studiato molto in un momento, e poi ho messo tutto da parte proprio perché avevo interiorizzato quelle cose. E poi sul palco, mettendolo da parte, ti puoi occupare di comunicare. Il consiglio che posso dare è quello di essere sempre focalizzati sul perché si sale su quel palco: credo che quella sia la cosa che arriva prima di tutto. E quindi, soprattutto in un momento come questo, so che è difficile, consiglio di non cercare la popolarità a tutti i costi, ma di usare la popolarità per fare questo mestiere tutta la vita. E non, viceversa, fare questo mestiere per raggiungere la popolarità”.
L'ultimo album di Simona Molinari, “Hasta siempre Mercedes”, omaggio all'artista e attivista argentina Mercedes Sosa, è valso per la cantautrice la conquista della Targa Tenco 2024. Relativamente a quale sia l'emozione nella possibilità di ricevere questo premio, Molinari ha affermato come si tratti di “un'emozione fortissima, soprattutto perché è un disco che ho fortemente voluto, facendolo contro tutto e tutti. E quindi per me è un'ulteriore evoluzione, un'ulteriore stampo sulla fiducia nel futuro e sulle cose belle in cui credo. Quando credo in una cosa voglio che comunque possa, in ogni modo, superare le mode e superare i numeri e le classifiche”. L'album contiene anche un inedito in dialetto napoletano: “Nu fil' e voce”, proposto in live anche nella serata di ieri. “Volevo offrire un'alternativa alla scena napoletana, che ultimamente segue sempre determinati cliché. Invece trovo che nella musica napoletana, anche adesso, vi sia un fervore di artisti e di musica bellissima che sta nascendo a Napoli, ma che ha meno popolarità. E quindi volevo riavvicinarmi alle mie radici, perché la musica napoletana ne fa parte: perciò l'ho portata in un disco”.
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