“Jazz on the rock”, intervista a Stefano Di Battista: “Suonare questi brani ci crea sensazioni stupende”

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  13 agosto 2024 17:26

di MARCO VALLONE

Ospite ieri sera della kermesse “Jazz on the rock” di scena presso la Scogliera di Pietragrande, dopo un fantastico concerto con cui ha intrattenuto, insieme alla sua band, i tanti presenti nella bellissima cornice situata sulle coste dello Ionio, il sassofonista romano Stefano Di Battista ha rilasciato un'intervista ai nostri microfoni.

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La serata ha previsto uno speciale omaggio alle grandi canzoni, e alle celebri composizioni, della musica italiana, rivisitate, con grande personalità, in chiave jazzistica. Su quali siano state le ragioni per un'ispirazione di questo tipo, esplicitatasi nella reinterpretazione di grandi classici quali, ad esempio, “Via con me” di Paolo Conte, “Caruso” di Lucio Dalla o “La vita è bella” di Nicola Piovani, Stefano Di Battista ha così risposto: “Crediamo che reinterpretare le grandi musiche dei compositori italiani sia una grande opportunità per noi di presentare al pubblico qualcosa che loro hanno già, in qualche modo, assimilato. E farlo attraverso una chiave jazzistica è molto divertente, molto bello, perché questi brani sono stati scritti a regola d'arte dai grandi maestri come, appunto, 'La dolce vita' di Nino Rota, 'La vita è bella' di Piovani o anche i brani del maestro Ennio Morricone. Dunque è come un farsi trasportare dalla musica stessa in luoghi che, magari, non avremmo mai toccato con la matrice jazzistica. Ci crea delle sensazioni stupende: io, per esempio – ha proseguito Di Battista – non volevo suonare ' Volare' nel mio disco, non ero convinto di farlo. Poi, appena mi sono messo lì col sassofono con i musicisti, abbiamo cercato di interpretarlo a modo nostro, forse in una maniera anche un po' più introspettiva, e ne è uscita fuori una cosa che mi ha molto emozionato. Curioso per me, perché non credevo che mi facesse quell'effetto. Comunque, su tutti i brani dei grandi musicisti italiani troviamo una sorpresa che ci emoziona molto. Ed è un elemento importante da poter utilizzare per scambiare con il pubblico delle cose, anche in una maniera più semplice a volte di quando si scrivono brani un po' più complessi. Non perché la musica italiana sia facile, ma perché è dentro ognuno di noi e, dunque, è un modo come un altro per comunicare su qualcosa che già le persone hanno dentro. E, con noi, possono fare un viaggio attraverso l'improvvisazione, e il percorso di queste melodie, che sono dentro di noi”.

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Relativamente a quali saranno i prossimi impegni, le prossime date del tour, i progetti per il futuro che lo attendono, Stefano Di Battista ha affermato che “intanto intendiamo portare avanti questo nuovo disco, che è 'La dolce vita'. Anche se, devo dire, abbiamo difficoltà a non andare a fare quello che è stato il disco precedente, relativo alle musiche del maestro Ennio Morricone, che si intitola appunto 'Morricone stories', perché c'è una grande richiesta. Evidentemente il maestro è molto amato, e questo progetto praticamente non finisce, non riusciamo a chiuderlo. E dunque, con un po' di delay, sta partendo 'La dolce vita'. Però, diciamo, programmi ce ne sono tanti, ci sono tante date da fare. Adesso non ricordo esattamente i numeri precisi, ma c'è sicuramente grande voglia, e il progetto è quello di portarlo in giro in tutto il mondo, come stiamo già facendo, per fare ascoltare questi grandi compositori a più gente possibile”. Rivelando una curiosità di stampo internazionale, Di Battista ha ricordato come lui e i suoi musicisti ultimamente abbiano “partecipato al G7. E quando abbiamo suonato le musiche del maestro Ennio Morricone, io ho visto sinceramente emozionati e commossi anche tutti i presidenti, fino al presidente del Giappone. Cioè, voglio dire che è una musica, quella del maestro, che emoziona tanto davvero: è fatta veramente a regola d'arte

Infine, relativamente a quali siano state le sue impressioni relativamente alla possibilità di visitare la Calabria, e in particolare la cornice mozzafiato della Scogliera di Pietragrande, il sassofonista romano non ha avuto grossi indugi: “E' un posto meraviglioso. A volte, se ci viene il dubbio sul senso della vita, in realtà basta guardare questo luogo e tanti altri. Stasera lo abbiamo fatto, e ci sentiamo privilegiati ad essere stati scelti per vivere la vita. Perché, come dicono alcune persone, siamo stati scelti per nascere, e noi dobbiamo goderci questa bellezza che il pianeta ci offre. L'Italia ne è piena: giustappunto Pietragrande è uno dei fiori all'occhiello dell'Italia”.

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