di EDOARDO CORASANITI
Khalil è da sei giorni davanti alla struttura Umberto I, nel Centro storico di Catanzaro.
Ha 40 anni, una famiglia in America, origini irachene. Poche coperte, una telo di fortuna, niente soldi o cibo.
Ha il volto stanco e una storia che fa fatica a raccontare, per il suo accento e per la difficoltà della situazione che sta vivendo. Il suo passato l'ha scritto a Roma, dove ha vissuto per cinque anni, ed in Germania, da dove è arrivato con un treno.
Mentre racconta il suo passato arriva la Polizia Locale che gli comunica che quel luogo non può essere utilizzato: per la sua incolumità, soprattutto, e per la sicurezza pubblica.
Da quel momento si attiva la rete di soccorso, che coinvolge i Servizi sociali e tutto ciò che serve per aiutarlo a scongiurare ogni pericolo.
E dunque bisognerà capire se troverà un alloggio, una sistemazione provvisoria, un luogo dove poter sfuggire a questo dramma umano e sociale.
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