"L'importanza dell'informazione certificata e di qualità": l'incontro pubblico a Catanzaro

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  27 novembre 2025 15:31

di GAETANO MARCO GIAIMO

Il giornalismo serio e professionale come baluardo di libertà e democrazia di ogni paese. È questa la tematica principale che ha attraversato "L'importanza di un'informazione certificata e di qualità", l'iniziativa promossa da Gazzetta del Sud in occasione della Giornata nazionale contro la disinformazione e le fake news che ricorre oggi, 27 novembre. All'interno della Sala Convegni del Complesso Monumentale del San Giovanni di Catanzaro, esperti dei mondi dell'informazione, accademico, giuridico e sindacale si sono ritrovati a discutere dell'impatto delle nuove tecnologie sul futuro della stampa e della società, provando ad enunciare rischi, sfide e responsabilità legati alla circolazione di notizie false.

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A moderare la discussione è stato il Presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri. In apertura sono giunti i saluti istituzionali, partendo dal Prefetto di Catanzaro, Castrese De Rosa, che si è complimentato per la straordinaria attualità del tema trattato: "I social hanno cambiato il modo di lavorare, non si va più a raccogliere le notizie. La critica è importante, quando qualcuno si incavola per un articolo vuol dire che avete colto nel segno". Il Presidente del Consiglio comunale del capoluogo, Gian Michele Bosco, ha ricordato come "il giornalismo di qualità è il primo presidio di democrazia e libertà, i cittadini danno autorevolezza alle testate giornalistiche quindi il vostro ruolo è di assoluta rilevanza nella società". Il Presidente della Camera di Commercio di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, Pietro Falbo, ha dato un excursus sulle fake news nel corso della storia, ricordando quanto la comunicazione svolga un ruolo fondamentale anche durante i conflitti internazionali: "Oggi siamo affetti da infodemia, abbiamo bisogno di un'informazione di vicinato che sia affidabile per creare un progetto di sviluppo vincente". Tutti e tre hanno tenuto a sottolineare di essere in possesso del tesserino da giornalista pubblicista, proprio per mettere in evidenza il loro sentirsi a casa in un'occasione come questa. Il Presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, ha inviato un breve contributo video non potendo essere presente: "Sensibilizzare la cittadinanza sul tema delle fake news è fondamentale e dobbiamo trovare il modo di arrivare ai giovani, soggetti più vulnerabili e maggiormente esposti a questi rischi".

Gli interventi dal tavolo sono stati aperti da Lino Morgante, Presidente di Società Editrice Sud, che, dopo aver sottolineato i costi dell'editoria se si vuole fare giornalismo di qualità rispettando i contratti e le regole, ha aperto una parentesi sui siti illegali che permettono di piratare le versioni digitali - altrimenti disponibili solo tramite abbonamento - dei vari quotidiani: "Questa pratica toglie risorse all'azienda, che si vede costretta a tagliare posti di lavoro e ridurre la qualità dei propri contenuti. L'intelligenza artificiale ha una capacità di produrre fake news fuori dal comune: l'ecosistema è fortemente a rischio, dobbiamo educare i giovani a capire come distinguere le notizie vere da quelle false". A fargli seguito è stato il professore Alberto Scerbo, docente di Filosofia del Diritto dell’Università “Magna Graecia”: "Il condizionamento che avviene sulla formazione del consenso arriva da un sistema informativo drogato, questa libertà d'espressione non può funzionare, il mercato libero delle idee che c'è in rete non va bene, c'è bisogno di regolamentazioni che lo bilancino con gli altri diritti fondamentali perché la disinformazione impatta sugli interessi degli Stati e sulle libertà dei singoli individui. Anche la politica ormai si basa sui like e parla alla pancia della gente: non si può governare così le istituzioni pubbliche, c'è bisogno di attivare il ragionamento e lo spirito critico, non l'emozione. Servono programmi formativi, educativi, didattici di alfabetizzazione digitale; servono anche interventi legislativi più forti, non basta il principio dell'autoregolamentazione delle piattaforme che ha scelto l'Unione Europea; infine, bisogna riconoscere il valore dei giornalisti professionisti e dei giornali, ai quali non si attribuisce la giusta dignità: il loro lavoro è guidato da un codice etico e deontologico".

La parola è poi passata all'avvocato Danilo Iannello, che ha discusso dell'impatto che l'informazione confusa può avere sugli aspetti giuridici, soffermandosi sulla differenza tra fake news e disinformazione e mettendo in evidenza alcune criticità giuridiche: "La diffamazione a mezzo social, per quanto ormai equiparata a quella a mezzo stampa, è molto più difficile da perseguire perché servono mandati internazionali per verificare che i log coincidano con il querelato. La bulimia d'informazione sui vari casi legali incide anche sulla fiducia del popolo nelle istituzioni giudiziarie: per me la soluzione non risiede nella norma perché fenomeni come questo si combattono con la cultura". Mariaelena Senese, segretaria generale Uil Calabria, ha messo in evidenza l'impatto che le fake news hanno in particolare sulla nostra regione, che accusa "disuguaglianze economiche e sociali molto importanti; il bombardamento d'informazioni svaluta diritti e tutele; se non affianchiamo alla transizione digitale quella produttiva, culturale e sociale perdiamo un'occasione importante. L'obiettivo della disinformazione è il controllo e il conflitto sociale, creando sfiducia nella politica". 

Le conclusioni sono state affidate a Nino Rizzo Nervo, Direttore responsabile di Gazzetta del Sud, che dopo aver ringraziato Antonio Ricchio per aver ideato l'iniziativa, ha dichiarato: "Noi che facciamo i giornali siamo testimoni passivi di quello che sta succedendo. Il giornalismo schierato porta sempre all'amplificazione e alla creazione della notizia falsa, la società però è riuscita a difendersi da questo. Il problema di oggi è più serio perché c'è stata un'evoluzione tecnologica che non siamo riusciti a controllare e non sappiamo dove ci porterà. L'unica persona sensibile alle problematiche della stampa, nel panorama politico italiano, è il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, gli altri ci considerano tutti avversari. L'IA non crea un problema di qualità ma di controllo: essa raccoglie dati indistintamente, senza verificare le fonti. La vera questione della disinformazione riguarda la manipolazione del consenso. Il web non conosce confini e manca una volontà politica sovranazionale che regolamenti il sistema, per questo io sono pessimista". In chiusura, il Presidente Soluri ha voluto ricordare due colleghi, Raffaele Nigro e Saro Ocera, con i quali ha condiviso esperienze professionali importanti proprio nella redazione di Gazzetta del Sud. Il futuro del giornalismo passa, dunque, anche dalla discussione su queste tematiche fortemente attuali: c'è bisogno di maggior attenzione istituzionale ma anche di un intervento formativo e culturale per evitare una deriva che, fino a qualche tempo fa, sarebbe stata considerata distopica, per far sì che l'informazione di qualità possa sopravvivere e continuare a svolgere la sua funzione di servizio pubblico.


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