Mentre il presidente facente funzioni Nino Spirlì ha annunciato oggi su facebook (come sempre più spesso accade) che la vaccinazione degli over 80 sarà 'affidata' ai medici di medicina generale, ancora manca un pezzo della prima fase del piano vaccinale. Quella del personale e degli ospiti della Rsa, la cui campagna di somministrazione sarebbe dovuta avvenire pressoché contestualmente agli operatori degli ospedali pubblici e sicuramente prima degli ottuagenari. La situazione è particolarmente delicata nel territorio del Catanzarese. Mentre in altre territori si è a buon punto le strutture per anziani di questa provincia vivono in una sorta di babilonia.
Interpellate direttamente, dalle Rsa arriva una fotografia della copertura vaccinale frammentaria se non confusionaria. Alcune strutture sono state direttamente attenzionate dalle Usca ed effettivamente sia il personale e sia gli anziani sono stati vaccinati. In altri casi, i referenti dell'Asp hanno indicato soltanto una percentuale di dipendenti che poi hanno ricevuto la prima dose, non avendo più notizie sulla quota mancante e sugli anziani. E, per non farsi mancare un'ulteriore combinazione, in altre strutture sono stati vaccinati soltanto gli ospiti, escludendo i dipendenti. Scelta non particolarmente 'brillante' visto che il Covid tendenzialmente entra in una Rsa poiché veicolato (inconsapevolmente) degli operatori. E, dulcis in fundo, in altre Rsa il vaccino non si è visto proprio. Un fritto misto che non si capisce se sia il frutto di un lavoro di programmazione della stessa mente. Un deficit organizzativo che parte dall'alto sulla confusione della catena di comando. Il presidente Spirlì, pur se fa annunci, non ha alcuna competenza sul piano vaccinale che invece in via esclusiva ricade nel novero dei poteri (in via esclusiva) del commissario Guido Longo, che tuttavia sembra tollerare queste 'invasioni di campo'. Il dipartimento regionale guidato dal dg Francesco Bevere non dà particolari risposte e poi c'è l'Asp che annaspa.
Stando all'ultimo aggiornamento del ministero della Salute. In Calabria le dosi somministrate sono state 64.649, pari all'80,8 per cento di quelle consegnate (79.990). Fra le somministrazioni (incluso il richiamo), 50.421 sono andate al personale sanitario, 10.934 al personale non sanitario e 3294 agli ospiti delle Rsa. (g.r.)
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