La beffa del tablet. "Se si perde, il genitore deve pagare il valore commerciale". Ma la scuola lo valuta oltre il triplo

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images La beffa del tablet. "Se si perde, il genitore deve pagare il valore commerciale". Ma la scuola lo valuta oltre il triplo

Il caso in una scuola di Catanzaro. Il consigliere comunale Sergio Costanzo: "Se così è uno scandalo". Intanto rimane lo slogan della Regione sui 25 mila "finanziamenti ancora in via di erogazione"

  08 maggio 2020 13:08

L’attività didattica a scuola non ripartirà prima di settembre. A livello nazionale, è ancora in corso la valutazione dei protocolli per far rientrare in sicurezza gli alunni e gli operatori dopo l’estate. In queste settimane la didattica a distanza è l’unico strumento per consentire ai ragazzi di non avere troppi buchi nell’apprendimento.

IL TABLET VALUTATO DALLA SCUOLA OLTRE IL TRIPLO- Per le famiglie che non hanno possibilità di avere pc o tablet, fondamentale diventa il supporto delle scuole. Attenzione però alle sorprese, anzi alle beffe. Ha più o meno questo sapore quanto capitato in una scuola di Catanzaro. Siamo all’Istituto Comprensivo Vivaldi. Per avere un tablet si stipula un contratto di comodato fra il dirigente scolastico ed il genitore. Alla famiglia arriva un tablet “Mediacom Mod. Smart Pad IPRO 3G”. Fra le condizioni è previsto che “in caso di furto, smarrimento, o danni irreparabili il comodatario (il genitore in questo caso, ndr) si impegna a provvedere alla corresponsione a favore della Scuola dell’importo pari al valore commerciale (a nuovo) del bene medesimo”. Nulla da dire in astratto, peccato però che “il valore” attribuito dalla scuola al tablet appaia un tantino esagerato: la bellezza di 491 euro. Basta una rapida ricerca “di mercato” per capire che la cifra sembra piuttosto gonfiata. Nei principali portali di vendita online lo stesso prodotto viene commercializzato fra i 99 e i 150 euro. La varianza dipende da alcune caratteristiche tecniche. Bene che vada quindi il valore sembra superiore di oltre il triplo. Se dovesse accadere qualcosa al dispositivo (da consegnare entro giugno 2020, stando al contratto) i genitori si troverebbero a pagare un salasso per il semplice comodato di un tablet, nemmeno di primissima scelta, che non resterà nemmeno nella mani del figlio o della figlia. A segnalare l’incredibile paradosso è il capogruppo di FareperCatanzaro in Consiglio comunale Sergio Costanzo che dice: “Se le cifre sono quelle descritte sarebbe un vero scandalo. Un’incredibile beffa per gli studenti e per le loro famiglie già in difficoltà”.

Banner

GLI SLOGAN DELLA REGIONE- Dai documenti, il dispositivo è acquistato dalle scuole. Ma che fine hanno fatto i famosi 25 mila tablet che avrebbe acquistato la Regione per gli studenti calabresi. L’annuncio risale a circa un mese fa. Tra lo slogan ed il fare ci si è persi per strada. L’assessore regionale all’Istruzione Sandra Savaglio, giusto qualche giorno fa, si è sentita in dovere di intervenire sulla questione, di fatto scaricando le responsabilità sugli istituti scolastici. “I finanziamenti stanziati dalla Regione sono in via di erogazione alle scuole, le quali – ha detto l’assessore-, provvederanno esse stesse all’acquisto di dispositivi completi di app e-learning e software per la didattica inclusiva e di giga necessari alla connessione”. Nel burocratese “in via di erogazione” indica un tempo non proprio brevissimo, per questo molti sono convinti che in realtà i tablet “finanziati” dalla Regione Calabria non potranno che arrivare dopo l’estate, nonostante l’annuncio di aprile. Certo se poi i tablet vengono “sovrapprezzati” (dalle scuole) di oltre il triplo, forse non si arriverà mai ai 25 mila promessi.vv

Banner

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner