di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
La vittoria di Lecce con la Ternana cancella di colpo l’assurda vicenda dello stadio Ceravolo che ha fatto tanto parlare di sé.
Biasci e Vandeputte stendono gli umbri e regalano sorrisi ai circa 100 tifosi presenti sugli spalti e alle migliaia di tifosi incollati alla tv.
La “Curva Massimo Capraro” non parte per protesta secondo il motto: “o tutti o nessuno” e la Curva Nord di Terni fa lo stesso.
La tifoseria giallorossa condivide le ragioni della Cmc, e pur avendo a disposizione 1500 biglietti, resta a casa.
La società soffre l’assenza dei tifosi e il mancato incasso, ma poi ritrova la serenità per la vittoria e la buona prestazione.
La gioia arriva nel finale con un calcio di rigore forte e preciso di Vandeputte che spazza via polemiche e amarezze. Storia finita. Tutto bene quel che finisce bene.
Mercoledì infatti i giallorossi ospiteranno tra le mura amiche la retrocessa Spezia in un match difficile che sarà disputato in un impianto gremitissimo e riammodernato per gli standard richiesti dalla Lega di Serie B.
Il Ceravolo è pronto. È un miracolo vero realizzato in tempi strettissimi grazie al cuore messo in campo da tutti gli attori di questa vicenda che ha stupito per concretezza ed efficienza che tuttavia non sono bastati ad evitare lo spostamento del campo e qualche critica fin troppo severa.
L’ok della Lega era arrivato giovedì scorso dopo la visita fatta due giorni prima della Commissione provinciale di vigilanza e da quella delle Infrastrutture della Lega di Serie B guidata da Longhi, ma la burocrazia si è messa di traverso e ha impedito che il miracolo si realizzasse nella sua totalità.
Il resto lo ha fatto il Comune di Lecce che ha penalizzato il club giallorosso sulla capienza dello stadio causando lo sciopero del tifo organizzato ed ingenti danni economici al club della famiglia Noto.
Ancora una volta la burocrazia e la cattiva politica trionfano sul buon senso e sulla sostanza lasciando tutti scontenti in una storia che sa di beffa e genera mal di pancia e irritazione diffusa.
Certo, il mancato ok per la gara con la Ternana non sminuisce di una virgola gli sforzi fatti dall’amministrazione comunale guidata a un sindaco tifoso che si è speso tanto tra mille difficoltà politico-sociali e in un costante clima d’emergenza.
In meno di 3 mesi lo stadio Ceravolo registra l’intervento di centinaia di operai che eseguono lavori suddivisi in 3 lotti in una corsa contro il tempo che non ha precedenti facendosi bastare i 3 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione.
Per essere più chiari, basti pensare alla palazzina del Ceravolo realizzata qualche anno fa con ben 5 milioni di euro per capire la differenza tra questo e quell’intervento.
I lavori realizzati hanno riguardato il rifacimento totale del terreno di gioco e dell’impianto di illuminazione e ulteriori lavori che comprendono nuovi servizi igienici, sala Var, aree esterne per tv e operatori, copertura tribuna stampa, rimozione barriere distinti e tanti piccoli interventi indispensabili per adeguarsi ai criteri infrastrutturali richiesti dalla Lega di Serie B e consegnare lo stadio alla sua città dopo 17 anni di Serie C.
Tutto questo fa parte del patrimonio della nostra città e segna ancora una volta un passaggio fondamentale nella crescita del sodalizio giallorosso che non rappresenta solo una squadra di calcio ma una vera a propria identità sociale.
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