di VITTORIO PIO
Fa tappa pure a Catanzaro, lo show che sta frantumando ogni record di presenze: protagonista è Filippo Caccamo stasera al Politeama per “Tel Chi Filippo”, dove il comico, che ha avuto un passato reale dietro la cattedra per circa due anni, rivisita quel periodo fondamentale nella vita di ognuno di noi, ovvero la scuola, con ironia e mestiere. Aneddoti, tic, parodie e tormentoni legati a insegnanti, gite scolastiche, precariato e graduatorie, che aprono a un vortice di risate e ad una serie di personaggi diventati ormai popolarissimi anche nei canali social, dove Caccamo che ha origini calabresi, può vantare oltre 800.000 follower, fra cui gli stessi insegnanti, che stravedono per lui e questi personaggi mutuati da esperienze dirette.
C'è La Carla, ovvero la docente dalla continua lamentela, quella a cui non va mai bene niente, anche se alla fine è prodiga di aiuto e consigli, poi c’è La Vecchia, quella che sogna la pensione e risolve sempre con il classico “ai miei tempi era tutto diverso”, quindi La Preside, che con voce solenne dirige il Collegio docenti , oppure la Mad, ovvero la personificazione della speranza appesa a un filo, in eterna attesa di una malattia o di qualcuna in maternità.
Caccamo ha abbandonato l’insegnamento per seguire la strada del mondo dello spettacolo: “Per un anno ho insegnato, perché non avevo ancora una grande attività sui social, poi nella stagione successiva ho seguito entrambi i percorsi, ma è stata dura andare avanti. Andando continuamente in tour non potevo farcela e avrei messo i ragazzi sono in difficoltà visto che per loro è fondamentale avere stabilità, di metodo e presenza.” In viaggio dalla Puglia, dove ieri sera è stato applauditissimo, verso Catanzaro, il comico rinnova l'appuntamento per stasera: lo spettacolo è in continuo rinnovamento-ribadisce- so che c'è gente che mi viene a rivedere e che mi conferma al termine dello show il gradimento sulle parti nuove. Sono in fase di scrittura di cose diverse, con un'attenzione sempre più specifica verso il teatro vero e proprio, in luogo dei video che mi hanno lanciato e questo mix è sempre molto stimolante anche per me.”
Ma tu che l'osservi da una posizione privilegiata, che idea ti sei fatto della buona scuola?
"L'ideale sarebbe sempre quello di mettere il docente al centro dell'attenzione e di non massacrarlo di burocrazia, consigli, ordinanze in maniera tale che possa dare veramente tutto ciò ha in classe, ovvero nell'insegnamento".
Si parla tanto di Intelligenza Artificiale oggi, la vedi possibile come applicazione concreta e vantaggiosa?
"Il futuro e la tecnologia ovviamente non si possono arrestare, magari sarebbe giusto vietarne l'utilizzo durante le ore di lezione, ma poi usciti di scuola sarebbe impossibile e anche controproduttivo monitorarla. In tutto ci deve essere il giusto equilibrio".
All’epoca, come ha preso la tua famiglia la scelta dell’abbandono del ‘posto fisso’ per la carriera teatrale?
"Provengo da una famiglia per così dire tradizionale, perchè mio padre è un dirigente scolastico, mia madre un medico. Ma io a scuola non ero felice, perchè nonostante tutto l'ambiente può essere molto alienante. Diciamo che quando gliel'ho comunicato non mi hanno nè invogliato a farlo, nè tanto meno ostacolato. Sono stato libero di scegliere".
Chi sono i tuoi riferimenti artistici?
"Intanto I grandi come Proietti, Benigni e poi I contemporanei come Brignano, Pintus, Battista. Tutti gli one-man-show, anche se non sono un grande cultore della stand- up-comedy, comunque osservare il talento degli altri serve molto ad affinare il tuo".
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