Intervista alla calabrese Maria Maddalena Calauti: "Il mio ricordo di Maria Fida Moro"

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Maria Maddalena Calauti
  08 febbraio 2024 12:24

La signora Maria Maddalena Calauti (figlia dell'onorevole Francesco Calauti e madre di Vincenzo Speziali) parla dopo la morte della Senatrice Maria Fida Moro.

Signora, come si sente?
"Sono affranta! Al di là di quel che si pensa, mio figlio è  un sentimentale: stamattina piangeva ed io da mamma lo consolavo!
Fortunatamente c'era Lorenzo Cesa con lui, che lo accudisce come un padre. Esempio stato cosi`. Pier Ferdinando ha avuto il ruolo del fratello maggiore, ma Cesa è la figura paterna. Così, come un padre vero è stato Arnaldo Forlani, che lo ha allevato, bon solo politicamente. Ricordo la sua emozione il giorno del matrimonio di Vincenzo. Ha voluto, giustamente essere seduto dietro di lui, al posto del mio ex marito. Chi più di Forani lo meritava? Ho dato questo figlio al Partito di mio padre. Io ero la più piccola, quindi mi trovo ad essere l'ultima di quattro sorelle ed un fratello, ma papà per me aveva un debole risaputo".

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Che ricordo ha della Senatrice Moro? 
"Maria Fida è stata una presenza  importante nella nostra vita, soprattutto nella mia, anche al netto, del rapporto dei nostri genitori: penso alla condivisione di noi figlie e figli di grandi parlamentari democristiani (talvolta, come nel caso delle mie sorelle maggiori, nelle stesse scuole, a Roma), cioè Rosetta Jervolino, gli Antoniozzi, Stefano e Marilena Andreotti, oppure Piersanti e Sergio Mattarella (che ringrazio delle attenzioni che ha nei confronti di Vincenzo). Ed anche  altri ancora quali Marika Pucci, la figlia dell'On. Ernesto Pucci (mio testimone di nozze, da cui sono nati i miei figli) o Anna Maria Nucci, ennesimo grande dolore ricordate le sue atroci sofferenze morali. È andata via e tanto bene voleva a Vincenzo. A tal proposito, non posso dimenticare Mimmi Bonomi, la figlia dell'onorevole Paolo Bonomi. Lo sa? Mio padre veniva eletto dalla Coldiretti e mio figlio, oggi, ha la stessa 'appartenenza': quando vedo lui, assieme ad Ernesto Cafasi (nipote diretto di Pucci) o a Luca Paternostro  (nipote diretto di Bonomi), sorrido compiaciuta, poiché ha amici veri che sempre gli sono stati affianco e li ringrazio di ciò".

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E della Senatrice Moro? Cosa mi dice?
"Lei mi chiede di Maria Fida? Piange il cuore, perché la mia vita è per i figli e la sua lo è stata per Luca, il figlio tanto amato e difeso, così come lo amava e lo tutelava, il nonno. Il Presidente Moro, fino all'ultimo, ha sempre amato questo nipote. Lo dimostrano le sue lettere. Mio figlio le odia. Spesso mi dice "Ma come si può leggere ciò? È mai possibile fare morire una persona, non solo uno qualunque, ma Moro, in questa maniera?"

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Signora, mi scusi, avverto che la sua voce si incrina?
"Non sono abituata alle interviste. Ho svolto la mia vita ma ringrazio Dio che capitano tante cose e sempre ringrazio Dio che mandi a me  i malanni di cui soffro e non ai miei figli: Vincenzo ha sofferto e lui che era così buono, così dolce, é diventato tanto cinicamente reattivo'. Mio figlio è il 'prodotto' della sua vita, in quanto è (ed era) ciò che è: lui -veramente, si 'vendica', non fa passare nulla e questo contraddice il mio carattere e l'indole di mio padre. Ha passato molti tempo con il Presidente Cossiga - ed anche lui gli voleva bene- ma, allorquando caratteri così 'fumantini' si sento o insolentiti o 'traditi' reagiscono. Reagiscono pure male!"

Dica la verità, lei per certi versi non apprezza lo stile di suo figlio...
"Se per questo, avendoli conosciuti, talvolta nemmeno loro, cioè, Forlani (che però sorrideva) e neanche Cesa (che, invece, lo riprende). Poi, da madre -che lo conosce, pur senza assolverlo, ma giustificando, visto quello che ha ingiustamente passato e non mi riferisco all'ingiusta 'aggressione giudiziaria' (sono cugina di noti magistrati)- li giustifico, però è così, tale è la sua forza. Oggi, persi o con suo padre  -che adora, ma con cui aveva un timore reverenziale- fa capire quello che è. Una mamma, comprende tutto, un padre non sempre. Sono tranquilla però,  perché Vincenzo ha Lorenzo Cesa".

Signora, mi scusi, ma lei ha riparlato di Cesa!
"Se per questo anche il padre di mio figlio parla di Cesa e ne parla bene. Non soffriamo di gelosie, poiché sappiamo quanto vero affetto vi sia tra di loro. Spesso, allorquando sento le telefonate, lo chiama 'papà'. Solo una madre, può comprendere questo loro rapporto. Cesa (cone Forlani prima) c'è stato sempre e a me basta ciò".

Lei ha simpatia, affetto e riconoscenza per l'On.Cesa...
"Solo io, mia nuora, il padre di mio figlio, sua sorella (e non il marito, con cui mio figlio, trafiggendomi il cuore, pur avendo le sue ragioni, ma non mi addentro in esse), sappiamo le 'affettuose attenzioni' di tale galantuomo. Lorenzo Cesa è stato l'unico politico nazionale ad avere coraggio a 'rappresentare' Maria Fida le sue 'sofferenze' e se per questo a stare 'vicino' a mio figlio, durante il suo triste ed ingiusti 'permanere' in Libano. Da madre mi accuso di avere fatto poco, perché hanno 'montato' accuse di cui vi è da essere orgogliosi. Erano è furono talmente surreali, che la magistratura Libanese,  è intervenuta. Non so se giungerà a buon fine, ma Vincenzo si batterà affinché ciò si avveri, a norma di legge e di 'Trattato Bilaterale' per come ripete sempre!"

Un'ultima domanda, ovvero una sua riflessione in merito alla 'vicenda Moro'.
"Lo chiede a me? A me, figlia di chi ha avuto l'onore di precedere il Presidente Moro, in un incarico, cioè al vertice della FUCI, con Montini (ovvero il futuro San Paolo VI°, autentico fondatore della DC)? La Democrazia Cristiana è la nostra vita. Mio figlio l'ho tenuto io in grembo, quindi nasce da me. Io sono figlia di mio padre e lui è figlio mio. Certo è anche figlio di suo padre, e però ha Lorenzo Cesa che lo mitiga. A Cesa, da madre di Vincenzo, sono riconoscente, perché so il bene che gli vuole e quanto gli è vicino. Anzi, gli sono grata persino per come è stato leale, indomito, coraggioso, sincero, con Maria Fida. Ogni qual volta parlavamo, pure nel mentre Vincenzo me la passava telefonicamente, lei mi raccontava di Cesa e delle sue  accortezze gentili, verso lei e suo figlio. Persino di ciò gli sono grata, poiché questa donna è stata sempre ed ingiustamente calunniata e come diceva, giustamente Andreotti (lo disse pure a me!), "ci troviamo innanzi ad un drammatico dolore, di cui non posso nè voglio, disinteressarmi". Chiedete conferma al figlio Stefano, se è così o meno, ma nessuno speculi in merito al loro rapporto e alla verità.  Le invio - tramite mio figlio, perché non so o brava con questi arnesi- una foto di Maria Fida è il Presidente Andreotti, il quale era il 'capicorrente' di mio padre, ma papà fu prima di lui e del Presidente Moro, persino a capo della FUCI. Pet questo era l'unico a fare del 'tu' a Montini, di cui ebbe collega e vicino di banco, il fratello Ludovico, in Senato. Sono orgogliosa di mio padre e lo sono di più di mio figlio".

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