La Calabria è "nyumba": al via la seconda parte del docufilm a tre mesi dalla strage di Cutro

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images La Calabria è "nyumba": al via la seconda parte del docufilm a tre mesi dalla strage di Cutro

  26 maggio 2023 12:04

“Parlare è un mezzo per esprimere sé stessi agli altri, ascoltare è un mezzo per accogliere gli altri in sé stessi”. Iniziava con questa citazione dal Wen Tzu, testo classico taoista, il trattamento di “Nyumba”, docufilm il cui soggetto – scritto da Paola Bottero, presentato da Luca Marino per Indaco Film, regia di Francesco Del Grosso – è stato selezionato nell’ultimo avviso pubblico della Calabria Film Commission.

"Alla fine di febbraio - raccontano autrice, regista e produttore - eravamo nel crotonese proprio per accogliere, nel senso della citazione taoista: per ascoltare le storie di tanti migranti ed individuare le più rappresentative. Non potevamo immaginare che una secca a cento metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro avrebbe segnato un così tragico punto di non ritorno. Impossibile parlare, difficile ascoltare qualcosa di diverso dal silenzio in cui siamo sprofondati tutti, cercando invano risposte".

Banner

Banner

Tre mesi esatti dopo la strage consumatasi nella notte tra il 25 e il 26 febbraio, in cui si è cercato di conservare idea e soggetto inglobando la strage di Cutro, riparte il percorso, prodotto da Indaco Film e distribuito da Diemmecom, di “Nyumba”, casa in Swahili: rimane uguale la struttura, uguale il tono narrativo e l’alternarsi dei racconti individuali, ma cambia il concetto di coralità. 

Banner

Racconta l’autrice: "Ci siamo a lungo interrogati se esistesse un modo per omaggiare nel film documentario le 94 vittime accertate e tutte le altre tristemente accolte nel nostro “cimitero Mediterraneo” senza cadere nella narrazione artatamente pietosa e compassionevole. Già prima che la secca di Cutro diventasse una geolocalizzazione su Google Maps volevamo dare voce a chi ha scelto la Calabria come casa, lasciando ai loro racconti ogni coinvolgimento emotivo. Lo abbiamo voluto ancora più dopo la tragedia, perché tre mesi fa l’urgenza è diventata un bisogno improcrastinabile. Abbiamo scelto, dopo aver valutato tutte le soluzioni possibili, la più semplice e la più vera: dare vita ad un abbraccio corale, fisico ed affettivo, su quella spiaggia. I protagonisti del nostro “Nyumba” inizieranno il loro racconto guardando l’orizzonte oltre la secca: sarà un modo per rappresentare, attraverso le storie di chi ce l’ha fatta, anche quelle di chi purtroppo è stato fermato prima. Un modo per mantenere viva la memoria, imparando a guardare il nostro mare ancora come un’opportunità di accoglienza, e non come il cimitero che abbiamo visto e che ci è stato raccontato da molti dei migranti che abbiamo intervistato nella fase preparatoria del progetto».
Entro giugno saranno decisi definitivamente, tra i tanti migranti ascoltati finora, i protagonisti di “Nyumba”, poi si inizieranno le riprese".

Spiega il regista: "Le riprese ambientali, realizzate con cineprese a terra e droni, contestualizzeranno ogni racconto del presente, della nuova casa, che metterà in risalto con occhi nuovi le peculiarità della Regione. Quelle di docu-fiction si baseranno invece su una ricostruzione degli eventi narrati dai protagonisti, cercando di rimanere quanto più possibile fedeli alla realtà dei fatti. La docu-fiction sarà sabbia, come quella che ha accolto i migranti: sarà la spiaggia di Cutro, location per la narrazione del passato, e aiuto, attraverso la sand art, per la rappresentazione visuale".

Chiude il produttore: "Nyumba rappresenta non solo la capacità di accoglienza della nostra gente, ma anche come sia facile scegliere la nostra Calabria come casa. Vogliamo rappresentare ciò che sappiamo essere con un racconto forte e necessario, un abbraccio corale che non parla solo di immigrazione, ma anche di noi".

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner